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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Cogli la prima mela": Branduardi invita a sfruttare le occasioni

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"Cogli la prima mela" è uno dei successi più noti, dal punto di vista commericale, di Angelo Branduardi. Il menestrello di Cuggiono, sempre aperto a sperimentazioni e ad influssi sonori di qualsiasi cultura, nel 1979, con questo brano che da anche il titolo all'album, riesce nell'impresa di rendere popolare e commercialmente competitivo una melodia medievale ungherese. Il brano, infatti, è una rielaborazione di una antica musica magiara dal titolo "U naseho Barty". Branduardi realizza il testo con la collaborazione della fidata e fedele Luisa Zappa, parte fondamentale della discografia dell'artista, riuscendo a conquistare pubblico e critica. Nella storia musicale del cantautore, tale tipo successo popolare, non avverrà molto di frequente e nemmeno pare essere un obiettivo fondamentale per Branduardi. Infatti, nella sua carriera, l'artista lombardo di nascita ma cresciuto a Genova, non ha mai inteso la musica come un strumento di facile guadagno e non ha mai cercato di "costruire" brani a tavolino per ottenere consensi di massa. Branduardi ha sempre fatto un certo tipo di musica per passione pur sapendo di rivolgersi prevalentemente ad un pubblico di nicchia. La sua qualità, però, gli ha permesso in diversi casi di raggiungere anche quel pubblico che solitamente non si avvicina a queste sonorità. Si può dire, infatti, che Branduardi è uno dei precursori della world music prima ancora che la stessa fosse realmente certificata come genere musicale. Le sue mille diramazioni culturali e strumentali gli hanno permesso di contagiare le sue capacità ed il suo modo di esprimere musica con elementi sonori e letterali di ogni parte del mondo ed, in particolare, con le diverse culture europee. Tali influenze hanno portato l'artista a variare la propria offerta musicale a seconda del momento e ad ottenere sempre proposte innovative capaci di affascinare e sorprendere sempre il suo pubblico. "Cogli la prima mela", quindi, è uno di quegli esperimenti che ha portato Branduardi ad abbracciare anche un pubblico più commericiale in Italia come in Europa. Questo album, tra l'altro, è stato tradotto sia in francese con il titolo di "Va où le vent te mène" e con l'apporto di Etienne Roda-Gil che inglese col titolo "Life is the only teacher" con l'aiuto per i testi di Keith Christmas. Le sue musiche, infatti, hanno girato il mondo e, in alcuni Paesi europei Branduardi gode, probabilmente, di una stima maggiore di quella che gli riserva il pubblico italico spesso poco avvezzo al suo stile musicale. Non fu così, però, per il suddetto brano che abbinava alla leggiadria della musica un testo affascinante quanto di facile accesso. Gli autori, infatti, invitano a non lasciarsi scappare le occasioni che la vita ci offre e di coglierle con fierezza senza dar troppo peso alle eventuali conseguenze ma vivendo la propria esistenza in allegria rinnegando ogni qual forma di pentimento o di rimpianto. Un bel messaggio che viene espresso in una forma poetica tipica dell'artista: una sorta di soave filastrocca che, come in tanti altri casi, ha contribuito a rappresentare nell'immaginario collettivo Branduardi con il suo immancabile violino e la folta capigliatura come un vero e proprio menestrello dei nostri tempi.            

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