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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Marco Barusso

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Intervista con... Marco Barusso

1.Marco tu sei tra i chitarristi più apprezzati del panorama italiano. Nella sua carriera ha collaborato sia come fonico, programmatore e sia come chitarrista oltre che, in alcuni casi, produttore, per con diversi grandi nomi della musica italiana come Max Pezzali, ai tempi degli 883, Alice, Enzo Jannacci, Eugenio Finardi, Elio e le Storie Tese, Antonello Venditti, Fausto Leali, Syria, Iva Zanicchi, Adriano Celentano, Paola Turci, Eros Ramazzotti, Modà e tanti altri. Come nasce la tua passione per la musica?E per la chitarra?Cosa hanno rappresentato per te questi incontri artistici?

La mia passione per la musica è iniziata praticamente da piccolo, la voglia di suonare o comunque avere a che fare col mondo dello spettacolo credo proprio alle prime rappresentazioni corali che organizzava il mio maestro delle elementari, poi grazie ai dischi di mio padre etc... La passione per la chitarra credo sia uscita nel momento in cui ho iniziato ad ascoltare gruppi come Deep Purple ed AC/DC da ragazzino, ed al conseguente desiderio di capire come si faceva a generare quella musica, in realtà ero si interessato alla chitarra, ma anche a quella cosa che ho poi scoperto chiamarsi "produzione musicale", cioè l'arte di fare coesistere sinergicamente i vari strumenti e organizzare le parti in un insieme creativo. Per quel che riguarda il mio lavoro devo dire che è stato un continuo processo di crescita, quindi ho piano piano conosciuto questi artisti non nell'ottica del fan, ma nell'ottica di una collaboratore, senza particolare spirito di deferenza, anche perché lavorando poi per giorni a stretto contatto è inevitabile che si sviluppi anche una certa forma di confidenza. Con alcuni di loro mi sono trovato molto bene e si è sviluppato anche un rapporto di lavoro continuativo ed a volte di frequentazione al di fuori del lavoro in se, con altri, invece, magari sono entrato in contatto solo di sfuggita lavorando pittuosto a stretto contatto con il loro produttore o arrangiatore. 

2.Tu sei uno di quegli addetti ai lavori completi che permettono ad un artista di dare il meglio. Come rappresenti la tua figura?La responsabilità di una performance spesso può decidere il futuro di un artista e, buona parte, di quella riuscita sta nelle mani di gente come te, ciò è riconosciuto dagli artisti quando le cose vanno bene?O è più un peso nelle situazioni più difficili?

Beh, dipende dalle situazioni, ci sono certi artisti che al momento giusto sono davvero riconoscenti verso le persone che gli hanno dato modo di arrivare dove sono, mentre è tristemente capitato di vedere "artisti" che magari alla vittoria di un Sanremo non sapevano nemmeno i nomi di chi gli aveva scritto il pezzo vincente. La mia figura può è essere di diversa valenza, colgo questa domanda per dipanare un po' della nebulosità che c'è intorno al mestiere della discografia, allora, in un mondo ideale le figure che sono necessarie alla realizzazione di un album, cioè arrivare al master definitivo, sono: 1) Artista/Interprete 2) Autore del brano 3) Musicisti 4) Tecnico del suono 5) Arrangiatore 6) Produttore artistico 7) Produttore esecutivo.

Il produttore esecutivo è generalmente il committente del lavoro, cioè colui che paga e che normalmente ha l'ultima parola su tutto, il produttore artistico che normalmente è colui che dovrebbe decidere la direzione musicale in cui orientarsi e scegliere i giusti collaboratori, arrangiatori, musicisti, tecnici, per realizzare il prodotto adatto e giusto per l'artista. L'"Artista", beh, è chiaramente colui che ci mette la faccia e a cui normalmente vanno i meriti, diciamo la punta dell'iceberg. Poi, nella vita reale può capitare che una persona ricopra diverse figure, ed in quel caso può risultare difficile separare l'attaccamento al proprio "orticello" per fare invece ciò che è meglio per il progetto, ci vuole molta maturità e non è affatto semplice, la cosa più difficile è lavorare con i gruppi, normalmente sono formati da musicisti che probabilmente se non facessero parte di una band non farebbero i musicisti di professione, quindi in certe occasioni ci si trova con il bassista che non sente il suo basso, il chitarrista che vuole le chitarre più alte, il batterista che vuole sentire di più le sfumature del piattino che si è appena comprato, il cantante che non sente la voce, etc, etc... non tutti sono in grado di capire che a volte si sta lavorando per proteggerli da loro stessi. Purtroppo mi è capitato di produrre dei dischi successivamente recensiti in maniera splendida che però mi hanno procurato le antipatie di questo o quel musicista perché fra le 50 parti che ha registrato gliene ho bocciata una perché non c'entrava nulla col brano, ma che fare, ad un certo punto bisogna assumersi delle responsabilità e se la responsabilità è mia allora devo per forza decidere io, confrontandomi con gli altri chiaramente, ma qualcuno deve avere l'ultima parola, se no non si arriva a capo di nulla, le band che si autoproducono sono un'utopia, anche li c'è sempre una figura che alla fine tira le fila di tutto.

3.Quale performance o collaborazione ti ha dato maggiori soddisfazioni?C'è qualche artista che, invece, ti ha umanamente o professionalmente deluso?

Beh, francamente eviterei di fare nomi e cognomi, ma devo dire che quando ho lavorato con Jared Leto ed i 30 Seconds To Mars, beh, una volta scelte insieme le giuste tracce su cui lavorare e capita la direzione del mix, loro sono andati nell'anticamera dello studio per non disturbarmi nel mio lavoro e sono entrati a sentire il mix solo quando io li ho convocati, hanno chiesto giusto un paio di piccole modifiche ed erano entusiasti del lavoro, mentre mi è capitato di lavorare con altri "artisti" o sedicenti (autoproclamati) "produttori" ed aspiranti tali che appena iniziavo anche solo a equalizzare un suono uscivano fuori incazzati con frasi del tipo: "Ma che stai facendo, perché modifichi IL MIO SUONO??!!!" (Eh, allora che mixo a fare?Pubblicalo così no?) Beh... che dire... se certi artisti sono ad un certo livello ci sarà pure un motivo, ed il fatto di non avere avuto mai nemmeno un mezzo problema a lavorare con veri artisti in grosse produzioni, anche impegnative, mi rincuora per certe incomprensioni che a volte ho dovuto affrontare con certi personaggi improbabili, ma ormai non me ne preoccupo più, certi lavori ad oggi per fortuna posso permettermi di rifiutarli.

4.Tre tutti i brani a cui a messo mano qual è quello che reputi il migliore?

Il migliore? Non saprei proprio, ci sono tanti progetti davvero belli a cui ho lavorato. Un disco a cui sono particolarmente affezionato è "Hit the right button", il disco che ho prodotto per gli Heavy Metal Kids, band di cui ho fatto parte per 8 anni, e sono anche molto fiero del disco che ho fatto con i Cayne, band che ho riformato con Claudio Leo che purtroppo ci ha lasciati qualche tempo fa. Ci sono anche diversi dischi che ho fatto e che poi per diverse ragioni non hanno visto la luce, tra cui un progetto molto rock con Juri Camisasca che mi sarebbe davvero piaciuto portare a termine. Personalmente amo suonare in situazioni disparate, mi piace molto trovarmi con altri bravi musicisti ed improvvisare a ruota libera come mi piace suonare in situazioni molto strutturate, brani a click, sequenze e parti obbligate molto definite, quello che non piace affatto sono le vie di mezzo e le cose fatte così così perché "tanto va bene lo stesso", ecco, per me il "tanto va bene" non va assolutamente bene.

5.Ti è mai capitato di lavorare a qualcosa che proprio non ti piaceva?

Si, mi è capitato molte volte, i gusti sono gusti, e tante volte lavoro su cose che non corrispondono esattamente alla musica che mi piace ascoltare, del resto non è che tutti sono in grado di scrivere ogni giorno "The dark side of the moon". In ogni caso cerco di fare il mio lavoro nella migliore maniera possibile, dipende chiaramente quale ruolo ho nella produzione, certe cose sono soggettive, altre no. La professionalità non è soggettiva, ed il mio compito è di fare la cosa migliore possibile per fare in modo che il cliente raggiunga il suo scopo, a volte anche proteggendolo da se stesso. Se un artista ha stima di me e si vuole avvalere della mia professionalità il mio compito è di fare ciò che posso per permettergli di raggiungere il suo obiettivo. Il fatto che il suo brano mi piaccia o meno ha un'importanza relativa, poi, sai, lavorando magari una giornata intera su un solo brano, per quanto ti possa piacere, beh, dopo un po' ti verrà voglia di ascoltare qualcos'altro, no?

6.Hai avuto anche tante esperienza all'estero e con artisti stranieri. Che differenze hai trovato con l'industria discografica italiana?Come valuti l'attuale situazione della nostra musica?

Mah... la situazione italiana è al collasso... chi dieci anni fa vendeva 120.000 copie oggi ne vende 12.000 se è fortunato, e chi ne vendeva 10.000, beh, dischi non ne fa più, ormai dai dischi non si guadagna praticamente nulla. Chi guadagna ancora qualcosa è chi riesce a fare molti concerti ed a riempire grandi spazi, gli artisti di media caratura stanno a galla appena appena, e per gli emergenti non c'è molto da fare, ormai fare dischi è un lusso che si può permettere solo chi ha modo di trovare un budget al di lò dei risultati di vendita.

7.In diverse occasioni hai collaborato anche per le performance di diversi artisti al Festival di Sanremo. Cosa pensi del Festival?

Ci lavoro da più di dieci anni ed ho collaborato con molti artisti, che dire, beh, è una buona occasione per un artista per raggiungere il grande pubblico e farsi promozione, nel bene e nel male a Sanremo l'artista porta se stesso. L'importante è che si riconosca in ciò che sta facendo, perché portare davanti a un pubblico così grande un progetto in cui non ci si riconosce o arrivarci impreparati può costare una carriera.

8.Chi sono i tuoi miti musicali?Cosa ascolti oggi?C'è qualcuno con cui ti piacerebbe collaborare in futuro?

Non penso alle mie fonti di ispirazione come a dei "miti", ma come degli esempi, esseri umani come me che sono stati però veramente talentuosi, bravi e tenaci per ottenere ciò in cui credevano, e ci si può riuscire solamente se il grande salto lo si fa "senza rete" come i veri trapezisti, cioè non dicendo "ci provo, magari ce la faccio", ma "o ce la faccio o... ce la faccio", ci hanno creduto fino in fondo e si sentivano adatti alle loro aspirazioni. I miei primi miti sono stati i chitarristi delle mie band preferite, quindi Malcom e Angus Young, Pete Townshend, Andy Summers, Jeff Beck, Ritchie Blackmore, Robert Fripp, Adrian Belew, Billy Gibbons, Van Halen, Jimmy Page, Tony Iommi, e successivamente produttori come Trevor Horn, George Martin, Rick Rubin, Todd Rundgren, Mutt Lange, etc... Attualmente, anche se sono stato associato alla musica metal per via del mio lavoro con i Cayne ed i Lacuna Coil, sono più orientato verso generi più vicini alla contaminazione con l'elettronica sempre con atmosfere crepuscolari, progetti tipo Necro Facility, Combichrist, Covenant, Peter Heppner, Pendulum, De/Vision, Katatonia, etc. Mi piacerebbe davvero lavorare con i Katatonia, o Peter Heppner, ma anche fare un disco con i Lacuna Coil seguendolo dall'inizio alla fine non mi dispiacerebbe affatto, visto che "Karmacode" l'ho solo registrato e "Dark Adrenaline" l'ho solo mixato, credo farei un buon lavoro. Un artista che ho sempre aqdorato è Franco Battiato, l'ho incontrato tante volte ma con lui non ho praticamente mai lavorato se non "di striscio", ecco, con lui mi piacerebbe davvero suonare, fare semplicemente il chitarrista e sentirmi parte della sua musica.

9.Ci racconti un aneddoto particolare vissuto con un protagonista della nostra musica?

Mmmhhh... ehhh ce ne sarebbero tanti ma nulla che io possa raccontare qui sopra...

10.A cosa stai lavorando ora?Quali saranno i prossimi progetti che ti vedranno impegnato?

Ho appena finito d mixare il nuovo disco di Nek, ho realizzato ed arrangiato un duetto fra Francesco Renga e Francesco Silvestre, e sto lavorando al nuovo disco dei Casablanca, la nuova band di Max Zanotti (ex Deasonika), un progetto veramente interessante, pensa che per registrare le batterie siamo riusciti ad utilizzare una sala completamente in pietra viva all'interno della Fortezza Castelfranco di Finale Ligure, suono pazzesco!

11.Marco, ti ringrazio della disponibilità e augurandoti sempre il meglio per il tuo futuro ti chiedo, in conclusione, un saluto a tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Un saluto a tutti, e se vi piace una canzone o un'artista comprate quel disco e magari se date un'occhiata al booklet, scoprite che i dischi non si fanno da soli, supportate gli artisti che amate o con molta probabilità non ci saranno più bei dischi da sentire.

Marco Barusso

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