1.Alberto lei è un interprete, un produttore ma, soprattutto, un eccellente chitarrista ed ha iniziato la sua carriera negli anni '50 con i White Booster, poi è passato all'orchestra di Mario Perrone, poi ha suonato per Simon & Piennes, poi è passato alla band Quelli che sarebbe diventata poi la Premiata Forneria Marconi prima di formare il gruppo che ha segnato gran parte della sua storia ovvero la Formula 3 con Tony Cicco e Gabriele Lorenzi. Come è nato il suo amore per la musica?E la sua avventura discografica?
Il mio amore per la musica nasce già a quindici, sedici anni. Appena finito la scuola, la licenza liceale, ho iniziato a lavorare, come detto, prima con gruppi da night fino all'arrivo a Milano. Dopo due anni con i Quelli, ho formato la Formula 3 fino all'avvento di Battisti che ci ha regalato dei bellissimi pezzi che ci hanno portato al successo e così via. Sono cinquant'anni che suono e mi diverto ancora, perché se si suona solo per guadagnare poi ci si stufa...è tutto li il problema.
2.Come detto, con la Formula 3 collabora, per diversi anni, con Lucio Battisti. Poi negli anni, anche da solista, collabora con diversi artisti come, ad esempio, Giuni Russo. Come nascono questi sodalizi?C'è qualcuno con cui le piacerebbe collaborare in futuro?
La collaborazione con Battisti è nata perché lo conoscevo molto bene fin da piccolo. Quando sono arrivato a Milano lui stava creando una nuova etichetta discografica, la "Numero 1" e, noi, siamo stati i primi artisti a lavorarci. E' stata una bella cosa, abbiamo collaborato per i primi quattro o cinque album di Battisti, fino a "Una donna per amico". Con Giuni, invece, quando l'ho conosciuta non aveva ancora ottenuto il successo. Io stavo lavorando con Franco Battiato quando, lui, gli ha regalato dei pezzi magnifici e così abbiamo collaborato in un album ed in diversi altri brani davvero molto interessanti e difficili ma lei, essendo una grande cantante, faceva tutto con molta semplicità. Poi dopo, sai, purtroppo le amicizie discografiche durano due o tre anni, poi si cambia, infatti mi sono messo a scrivere per me stesso ed anche per il futuro non mi interessano nuove collaborazioni
3.Contestualmente al lavoro con la Formula 3 lei inizia il suo percorso da solista che andrà avanti anche dopo lo scioglimento della band e che lo porterà alla pubblicazione di dieci album fra cui il recente "Banca d'Italia". Non le manca la Formula 3?Che rappresenta il progetto "Banca d'Italia"?
"Banca d'Italia" è un'ora di musica, cosa che non è facile trovare in un disco di oggi, con quindici brani che rispecchiano un po' lo stato attuale dell'Italia. Sul piano musicale è una fusione di tanti generi: non di un genere solo e non è dedicato a nessuno. E', secondo me, un disco davvero molto interessante, con pezzi molto diversi tra loro ed è in promozione nelle radio da un paio di mesi. Ovviamente non nelle radio commerciali ma in quelle libere, vere e, quindi, non in quelle a "pagamento". Noi non facciamo musica da "talent", facciamo musica per chi ama la musica. Per ciò che riguarda la Formula 3, ci siamo persi di vista ed ognuno ha preso la sua strada, ma non ci penso più di tanto.
4.Dopo l'avventura Formula 3 lei mette su altri due gruppi: Il Volo con Mario Lavezzi, Vince Tempera, Gianni Dall'Aglio, Bob Callero e Gabriele Lorenzi nel 1974 e Cantautores nel 1986 ma non abbandonando mai il suo percorso da solista. Come mai vi è stata questa successione di band?
Come detto prima, nel mondo discografico, le amicizie e, quindi, le collaborazioni non durano per sempre e ognuno segue, poi, il suo cammino senza alcun tipo di problema. Penso, infatti, solo al mio lavoro e cerco sempre di farlo meglio di ieri. Il lavoro del musicista è un po' da mercenari: si è sempre in giro e si cambia spesso.
5.Nel 1978 fonda lo "Studio Radius" dove inciderà i successivi dischi e dove da inizio anche alla sua strada da produttore discografico. Che ci dice in merito?C'è qualche artista che le piacerebbe produrre?
Lo "Studio Radius", come detto, l'ho aperto nel 1978 e l'ho chiuso quest'anno perché adesso lavoro solo per me in un piccolo studio di registrazione. Non produco più ma, talvolta, faccio delle collaborazioni. L'ultima, ad esempio, con Gianluca Grignani, per il suo ultimo lavoro, ma non nel mio studio.
6.Chi sono i suoi miti?Cosa ascolta oggi?Tra i chitarristi italiani chi apprezza particolarmente?
No non ascolto niente e della musica di altri mi interessa poco. Ascoltavo Jimi Hendrix, quando è uscito, e l'ho fatto per molto tempo ma poi non ho più ascoltato niente. Penso solo alla mia musica e mi basta: se piace alla gente bene altrimenti non importa. Non ascolto gli altri, anche per ciò che riguarda i musicisti, anche perché se lo si fa si corre il pericolo che qualcosa ti rimane impresso e si finisce per copiare e questo non va bene: io faccio solo cose mie.
7.Nel 2007, con Oscar Avogadro, le compone la musica di "Musica e parole" canzone portata al Festival di Sanremo da Loredana Bertè che ne scrive il testo. L'artista, però, viene eliminata perché quella musica, creata da lei e Avogadro nel 1980, era già stata usata per due canzoni: nel 1987 dal gruppo Los Angeles T.F. per "Solo tu" e nel 1988 da Ornella Ventura per "L'ultimo segreto". Proprio quest'ultima versione era stata incisa e depositata alla SIAE e, quindi, il brano della Bertè risultò non inedito. Come andò la cosa?La Bertè era a conoscenza delle altre versioni?Come la prese?E lei rimase sorpreso dalla cosa o se l'aspettava?Quella, seppur solo come autore, è stata la sua terza esperienza a Sanremo dopo le due partecipazioni fatte in passato con la Formula 3?Conta di tornarci?Cosa pensa del Festival?
E' stato detto già molto su questa storia. La verità è che non mi ero ricordato di aver già fatto incidere questo pezzo 35 anni prima...ci si può anche dimenticare dopo tanti anni. Quindi andammo a Sanremo credendo, ovviamente, che il pezzo fosse inedito. In ogni caso nessun problema, rimanemmo sorpresi dalla cosa, ma niente di male. Loredana, naturalmente, si arrabbiò un po' ma poi abbiamo fatto la pace. Sanremo non lo vedo e non lo vedrò mai: musica già sentita...senza nessuna novità. Ho partecipato in altri tempi ma, adesso, non ci parteciperei mai, non mi interessa.
8.Ci racconta un aneddoto particolare vissuto con un altro protagonista della nostra musica?
Aneddoti particolari non ne ho anche perché ora lavoro raramente con altri artisti e non ho più di questi "problemi". L'unica cosa, che si ripete sempre, è quella di ritrovarsi in studio per cercare sempre di fare qualcosa di interessante e migliore del passato al fine di ottenere dei buoni risultati.
9.A cosa sta lavorando ora?Quali saranno i prossimi impegni che la vedranno protagonista?
Ora stiamo promuovendo "Banca d'Italia". Abbiamo già iniziato le prime esibizioni della tournée estiva. I prossimi appuntamenti sono a Livorno e a Firenze. Poi andremo nel meridione e gireremo un po' tutta Italia. Quando vedete le locandine "Alberto Radius e la sua Formula" dalle vostre parti veniteci a trovare.
10.Alberto, la ringrazio della disponibilità e augurandole sempre buona musica le chiedo, in chiusura, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie
Tanti saluti a tutti i lettori e, mi raccomando, ascoltate la buona musica e non fatevi fregare dalle solite canzonette stupide che fanno generalmente in Italia che, in pratica, non portano a niente.
Alberto Radius