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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Gianni Bella

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1.Gianni, lei è una istituzione della musica italiana: grande interprete ma, soprattutto, ottimo autore e compositore. Già prima, infatti, di iniziare la sua carriera da cantante, arriva il primo grande successo come autore. Insieme al compianto Giancarlo Bigazzi, scrive nel 1972, "Montagne verdi", interpretato al Festival di Sanremo da sua sorella Marcella. Come nasce la sua passione per la musica?Come nasce questo primo enorme successo?Che ricordo ha di Bigazzi?Cosa ha provato nell'essere complice del grande cammino artistico di sua sorella?

L'amore per la musica è nato quando ero bambino. In famiglia mio padre aveva comprato con i pochi risparmi una radio e in casa la musica non mancava mai. Da sempre sono stato un vero appassionato del canto, e non ne facevo certo segreto, cantando molto spesso mentre stavo in casa. Poi un amico, all'età di 13 anni, mi regalò la sua prima chitarra. Da quel momento iniziò a realizzarsi tutto: cominciai a suonare in un gruppo con amici traendo ispirazione da vere icone soul del tempo, primo fra tutti Otis Redding. In debutto avvenne al Festival di Venezia, quando scrissi per mia sorella Marcella Bella "Hai ragione tu". Di qui in poi un'escalation, che mi condusse in breve tempo al primo Sanremo, nel 1971, con il singolo "Montagne verdi". Bigazzi... un grande amico ed un grande artista. Tanti amici lungo la strada... Con Marcella il rapporto è sempre stato buonissimo, e lo è ancora oggi. Amore fraterno e tanta stima professionale ci hanno sempre tenuti uniti in un'unica visione artistica e sentimentale.

2.Due anni dopo, sempre con la collaborazione di Bigazzi, inizia la sua strada da cantautore ottenendo ottimi riscontri tra cui la vittoria al Festivalbar nel 1976 con "Non si può morire dentro". Dagli anni '80, poi, alternerà le due sue facce artistiche continuando a scrivere capolavori per altri artisti senza mai abbandonare il percorso interpretativo personale. Come valuta la sua strada da interprete?Non crede che sia stata un po' coperta dalla sublime figura autoriale che rappresenta?

Dentro di me la grande passione è sempre stata quella di interpretare i miei brani. E' la mia natura, cantare! Un brano nasce per essere cantato e a me è sempre piaciuto farlo. Tuttavia nessun dispiacere a scrivere per altri, soprattutto se per grandi interpreti.

3.Sempre negli anni '80 inizia la sua collaborazione con Mogol, altro pilastro della nostra musica e, insieme, firmate uno dei più grandi pezzi della musica italiana e cioè "L'emozione non ha voce" incisa da Adriano Celentano nell'album "Io non so parlar d'amore" del 1999. Come nasce la collaborazione con Mogol?E questa magnifica canzone?Che ci dice del sodalizio artistico con Adriano?

La collaborazione con Mogol, tanto storica quanto verace. Amici di lunghissima data, colleghi carichi di stima reciproca ed affetto, compagni di numerose avventure. Negli anni '80 incontro Mogol quasi per caso durante le partite d'esordio della Nazionale Cantanti. Da allora una grande collaborazione con dischi importanti ed un sodalizio che non finirà mai e che farà parlare di me anche in futuro. Ed infine, ma non in ordine di tempo e di importanza, Adriano Celentano e tutti quei grandi successi che per lui ho scritto. Da "L'emozione non ha voce", certamente uno dei brani più celebri, ma anche "L'arcobaleno", "Gelosia", "Per averti" etc... Una bellissima collaborazione che ci ha visti fianco a fianco dal 2000 al 2009. Un'ottima dimensione artistica. Tutto l'album è nato all'insegna dell'armonia. Un mix vincente tra composizione, voce ed autore testuale... Io, Adriano e Mogol.

4. Come detto, nello stesso disco "Io non so parlar d'amore", Celentano incide anche "L'arcobaleno", perla assoluta e avvolta dal mistero di cui lei ha composto la musica. E' nota la questione che il testo pare sia stato dettato in sogno da Battisti a Mogol. Cosa ci può dire a riguardo?Ci aiuta a capire la genesi di questo grande brano e a risolvere questo affascinante mistero?

Come dicevo prima "L'arcobaleno" è un capolavoro, e un piccolo mistero. La storia dovrebbe raccontarla Giulio (Mogol). Il suo sogno, nitido e definito, e tutta la vicenda sono un argomento delicato. Ma da parte mia posso dire che l'armonia di quel brano resta sempre tra le mie mani ed il mio cuore. Un brano magico. Una chicca: il brano è nato in un attimo e pure Adriano l'ha incisa in un attimo. Coincidenze? Un brano che doveva essere così, fin da subito, ed è nato velocissimo.

5.Lei ha collaborato con tanti grandi artisti. A chi si sente più legato?Quale unione artistica le ha dato maggiori soddisfazioni?C'è qualcuno con cui sogna di collaborare in futuro? 

Ho avuto tanti amici e compagni di viaggio. Le più grandi soddisfazioni le ho avute con Adriano, ma anche con Gino Vannelli, una collaborazione memorabile. Ma non escluderei nessuno... Se posso dirla tutta però il mio tormentone è suonare con Stevie Wonder! E ci siamo pure andati vicino in USA qualche anno fa. Pensa che un amico impresario aveva già fissato un incontro tra me e Wonder, quando un lutto improvviso mi costrinse ad annullare l'appuntamento.

6.Ci racconta un aneddoto particolare vissuto con un altro protagonista della nostra musica?

Quando è stata scritta la canzone "Tanti auguri a te", con testi di Gino Paoli e musica mia. Sul punto dell'arrangiamento del brano chiedemmo a Geoff Westley un'idea di orchestrazione. Geoff, non avendo ancora sentito il testo, aveva creato un arrangiamento in stile "We are the world", corale, epico. Progressivamente, ascoltando il testo e capendo lo stile semplice e confidenziale del brano, questo epico arrangiamento si spogliò sempre di più, fino a diventare una semplice linea melodica con pochi arricchimenti. Questo fu un esempio lampante di come spesso le parole possono interferire con gli arrangiamenti in modo sensibile e di come, di per se, una armonia ed una melodia non abbiano vita a se stante, ma siano legate a filo stretto con le parole. Una lezione per tutti i musicisti e gli autori. Tanto lavoro per nulla? Non direi, piuttosto tanto lavoro troppo presto. E da li nacque, semplificando sempre più, un'ottima hit.

7.Nel 2001, lei , si presenta a Sanremo con la bellissima "Il profumo del mare" che però non ebbe l'adeguata fortuna. A Sanremo, come detto, c'era già già stato sia come autore che come interprete e ci tornerà l'ultima volta nel 2007 in coppia con Marcella con "Forever per sempre". Come valuta quelle esperienze?Cosa pensa del Festival?Conta di tornarci?

Sanremo... beh, era sempre, come dire, "uno stress da crepare!!!". Forse il più bel ricordo legato a Sanremo è la conquista del terzo posto di Marcella con "Senza un briciolo di testa". Un'esperienza unica. Ma come molti sanno il Festival di Sanremo è sempre un evento controverso. Il pubblico per noi è sempre stato una certezza, lo conquistavamo! Ma la giuria di qualità non sembrava essere d'accordo. Tornare al Festival? Per me adesso è impossibile dato il mio stato di salute, ma non escludo di poter mandare nuovi talenti sia come etichetta discografica, sia come autore. Questa è una cosa a cui sto lavorando, quindi, preparatevi alla sorpresa. 

8.Fra le tante meravigliose canzoni che ha scritto. Qual è quella che ama di più?Quale, invece, quella che crede andrebbe riscoperta?Quale, infine, quella di un suo collega che le sarebbe piaciuto scrivere?

Bella domanda. Difficile a dirsi, ma forse la mia preferita è... Tutte! Non riesco a distinguire, sono tutte mie figlie. Invece direi che "Forever per sempre" potrebbe essere un brano da riscoprire. Invece, avrei davvero voluto scrivere "Imagine" di John Lennon, ma purtroppo John mi ha preceduto di qualche anno :)

9.Nel 2010 lei viene colpito da un ictus che fa preoccupare tutto il mondo musicale e non. Sul web si scatena uno tsunami di testimonianze d'affetto e il suo amico Gianni Morandi la omaggia dal palco di Sanremo interpretando "Rinascimento". Fortunatamente c'è il lieto fine e dopo sette mesi d'ospedale viene dimesso. Ora come sta?Ha superato completamente quel brutto incidente?Cosa ha provato quando è venuto a conoscenza dell'affetto dimostrato dal popolo italiano in quell'occasione?E del toccante pensiero di Gianni?

Adesso sto molto meglio ed ho ripreso, insieme a mia figlia Chiara, l'attività di produzione musicale. Abbiamo rinnovato lo studio e siamo ripartiti con l'etichetta discografica. La mia salute è un freno ma sono forte e combatto tutti i giorni. Il pensiero di Gianni Morandi è stato per me una emozione fortissima e, Gianni, è davvero un grande amico che mi viene a trovare costantemente. Il popolo italiano mi ha aiutato soprattutto durante la riabilitazione... Vedere tutti questi fan appassionati e vicini mi ha risollevato. Devo a tutti loro ogni secondo della mia nuova vita. Senza questo sostegno non ce l'avrei fatta.

10.Pare che appena tornato in forma si sia rimesso subito a lavorare con Mogol e Geoff Westley per ultimare l'opera teatrale tratta dal romanzo di Verga "Storia di una capinera". E' vero?Ora sta lavorando ad altro?Quali saranno i prossimi progetti che la vedranno protagonista?

L'opera "La Capinera" è nata prima, con la grande collaborazione di Mogol per le liriche, Geoff Westley per l'orchestrazione e Giuseppe Fulcheri per il libretto. Una vera e propria avventura colossale, un'opera lirica in grande stile con orchestra completa e coro... Insomma una grande fatica! L'opera è finita: è stato un lungo lavoro che ha visto coinvolti numerosi professionisti nazionali ed internazionali. Avrebbe necessità di essere prodotta, ma in questi periodi di grandi tagli dovuti alla crisi, un'opera così monumentale ha difficoltà ad essere messa in scena. Tuttavia abbiamo un team di collaboratori forti, capitanato da mia figlia Chiara, e stiamo valutando varie proposte. Poi, sempre con Chiara, sono attivo sul fronte del ripristino e rilancio del mio storico studio di registrazione "Nuova Gente" nei pressi di Parma, un ambiente che trasuda ricordi e magia da tutte le parti. Proprio a partire dalla fine del 2013 sarà rinnovato e reso disponibile per tutti i musicisti ed i produttori che vorranno realizzare prodotti di alta qualità, ma anche con un occhio di riguardo alle produzioni di demo e provini. Il tutto in collaborazione con amici di lunga data, artisti, fonici, musicisti e discografici e con il lavoro congiunto di Chiara e del produttore discografico Luca Lanza che, insieme a me, sta creando le basi per una rinnovata stagione di produzioni a firma "Nuova Gente Edizioni Musicali", la mia storica etichetta discografica. Un nuovo salto nel mercato con l'esperienza del passato. Ma, prima di tutto, un sogno che a breve diventerà realtà... poter ricominciare a suonare il piano e comporre di nuovo...

11.Maestro, la ringrazio della disponibilità e augurandole il meglio per il suo futuro umanamente e professionalmente le chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Marco, complimenti a te. Le tue domande nascondono una grande conoscenza ed una forte sensibilità. Di conseguenza, sono certo che alla tua guida, i lettori di "La musica che gira intorno" saranno in ottime mani! Da parte mia un forte abbraccio a tutti voi e l'augurio di restare sempre in contatto.

Gianni Bella

 

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