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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Bruno Lanza

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1.Bruno, lei è sempre stato un autore molto creativo ed originale: nella sua carriera ha alternato produzioni cabarettistiche e folkloristiche a composizioni più impegnate e raffinate. In quale veste si sente più a suo agio?Come si passa, ad esempio, dalla celebre e popolare "Maradona è meglio 'e Pelè" alla sublime "In-canto" scritta per Andrea Bocelli?

In me convivono due anime: una scanzonata ed ironica ed un'altra malinconica e riflessiva. E' come ci fossero due persone con esperienze e necessità diverse, ma non si mescolano mai tra loro. Quando scrive l'una, non c'è l'altra e viceversa. Sono due Lanza gemelli diversi.    

2.Un'altra perla della sua carriera è sicuramente "Mente-cuore" scritta per Nino D'Angelo nel 1991 che, ad oggi, può rappresentare una delle poche canzoni recenti archiviabili con giusta causa nella grande storia della canzone napoletana. Che ci dice in merito?Come nacque il brano e la collaborazione con Nino?Cosa pensa della situazione attuale della musica napoletana?E della nuova realtà rap?    

"Mentecuore" non fu scritta per D'Angelo. Questa canzone la scrissi su musica di Antonio Annona e racconta di una storia vera capitata ad un nostro comune amico e non era destinata alla pubblicazione, ma ad un uso privato. La scrivemmo, insomma, affinchè quel nostro amico potesse usarla per fare la pace con la sua donna ma, il tentativo non riuscì. Solo in seguito la ascoltò D'Angelo che volle inciderla a tutti i costi e, Antonio Annona, offrì a lui una piccola partecipazione autorale sulla musica. La incise ma solo alcuni anni dopo Valentina Stella la portò al successo vero. La musica napoletana sta vivendo un brutto momento. Sarebbe compito delle istituzioni proteggere il nostro enorme patrimonio, ma non vedo niente all'orizzonte. Sulle nuove tendenze rap è presto per immaginare un futuro...chi vivrà vedrà.    

3.Altro successo commerciale è stato, invece, il brano "Un posto al sole" scritto per l'omonima serie televisiva ed inciso da Monica Sarnelli. Come reputa questa esperienza?

La sigla di "Un posto al sole" è una opera funzionale alla soap, ma di scarso valore artistico. Solo la ripetitività quotidiana ne fa un successo.

4.Lei è stato anche tra i fondatori, insieme al compianto Renato Rutigliano e a Giuseppe Maiulli, oltre che autore e componente attivo della band comica dei Gipsy Fint che, nata nel 1997 per trasmissioni di cabaret del napoletano, è arrivata presto alla grande popolarità fino ad approdare in Mediaset lavorando con Antonio Ricci e Maurizio Costanzo. Nel 2010, però, lei lascia il gruppo ed oggi della formazione originale rimane il solo Maiulli. Come valuta quella avventura?Come mai ha deciso di lasciare?Qual è il suo ricordo del grande Rutigliano?  

L'esperienza della fondazione dei Gipsy Fint è stata forte e divertente con un successo che non avevamo previsto. Ma andava rimodellato e nobilitato con contenuti che parte dei miei compagni di viaggio si rifiutavano di inserire pensando ad un eterno gioco. E così sono uscito dando vita a due unità Gipsy Fint che ancora sono sul mercato. Una condotta da Geppy Bombace, Indio Evangelista e Massimo Burgata e l'altra condotta da Peppe Maiulli, Ernesto Cataldo e Gino Briglione. Io sono uscito anche perché la mia strada era un'altra: fare l'autore a tempo pieno. Renato Rutigliano? Un meraviglioso bambino, un galant'uomo, un artista raffinato troppo presto andato via.    

5.Recentemente, Massimo Ranieri, ha deciso di riprendere per il suo ultimo lavoro discografico "Canzone nera", un suo vecchio brano scritto con il maestro Enzo Di Domenico. Come ha appreso la notizia?Qual è stata la sua reazione?

Quando un grande nome sceglie di cantare una tua canzone tra centinaia che gliene arrivano è come se ogni volta una commissione ti facesse dono di una laurea. Io posso ritenermi davvero fortunato e felice perché a me, a tutt'oggi, è capitato tre volte: Bocelli con "In-canto", Ranieri con "Canzone nera" e Albano con "Ciao papà" oltre alla grande emozione che arrivò nel 2009 con il prestigioso premio "Mia Martini" per il miglior testo di quell'anno con il brano "Piccolissimi uomini" interpretato da Tessa Lenny Narcisi. 

6.Tra i tanti lavori della sua carriera qual è il brano che ama di più?Quale quello, invece, che crede andrebbe rivalutato?Quale, infine, quello di un suo collega che le sarebbe piaciuto scrivere?

Non c'è una canzone che amo di più delle altre: sono tutte figlie e tutte uguali, mentre sono molte le canzoni non mie che avrei voluto scrivere. Capolavori assoluti come "Poster" di Claudio Baglioni, "Gli uomini non cambiano" di Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati per la voce di Mia Martini, "Italiani d'Argentina" di Ivano Fossati, "L'avvelentata" di Francesco Guccini o "Prima dammi un bacio" di Lucio Dalla.

7.Come detto lei ha collaborato con tanti artisti della scena nazionale e partenopea. Con chi le piacerebbe collaborare in futuro?

Mi sentirei onorato se mi cantasse Fiorella Mannoia, la adoro...ma finchè c'è vita...

8.Chi sono i suoi miti musicali?C'è qualcuno che indicherebbe come suo erede?

Non sono così importante da designare un erede, non scherziamo. I miei miti sono autori e si chiamano Goggio, Luberti, Fossati, Conte, Luporini e Gaber.

9.Ci racconta un aneddoto particolare vissuto con un artista della nostra scena musicale?

Facendo l'autore per quasi 40 anni potrei raccontare vari episodi, ma preferisco astenermi.

10.Chi, nell'ambiente musicale, può ritenere amico?

Nel settore l'amicizia vera è merce rara. L'interesse prevale su tutto. Sono tutti fratelli finchè non finisce il disco. Solo pochissimi arrivano alla promozione e se arriva il successo, anche se hai collaborato a raggiungerlo, puoi anche aspettarti che non ti rispondono al telefono. Perché, se l'operazione non funziona, la colpa è dell'arrangiatore, degli autori, dei musicisti, della sala di registrazione, mentre se va bene il merito è solo dell'artista...naturalmente?!

11.Cosa pensa della promozione radio-televisiva del prodotto italiano e di quello napoletano?Cosa pensa dei talent show?Farebbe da giudice?Da autore originale avrebbe un'idea innovativa in tal senso?

Il Dio denaro muove ogni cosa, dalla stampa alla radio. Puoi essere un genio e non succede nulla ma se sei un mediocre ricco hai molte possibilità. Fare il giudice è sempre scomodo: finchè posso lo evito. La musica dovrebbe essere sponsorizzata dalle istituzioni, specialmente per i giovani. Servirebbe un ministero dello spettacolo nazionale e un assessorato di assistenza ai giovani per lo spettacolo nelle amministrazioni locali.

12.A cosa sta lavorando ora? Quali saranno i prossimi progetti che la vedranno protagonista?

Sto lavorando per il teatro ma nessuna anticipazione...scaramanzia docet.

13.Maestro, la ringrazio per la sua disponibilità e augurandole il meglio per il suo futuro umano e professionale le chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Ti ringrazio di avermi chiesto questa intervista e mi piace salutare i tuoi lettori raccomandando loro di dare spazio al cuore senza farsi affascinare da falsi miti. Un artista incomincia ad esserlo solo quando scende dal palco, non quando sale.

Bruno Lanza

 

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