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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo 2018: Baglioni baudizza il Festival, sarà all'altezza?

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Sanremo 2018: Baglioni baudizza il Festival, sarà all'altezza?

Dalle prime informazioni rivelate dal direttore artistico del prossimo Festival di Sanremo, Claudio Baglioni, ciò che si prospetta è più un ritorno al passato che una innovazione. Questo, però, non è detto che sia un male, anzi potrebbe essere la soluzione giusta per ridare centralità alla musica e restituire quella sorta di sacralità al Festival ormai ridotto negli ultimi anni ad un buon programma televisivo o poco più. Baglioni, da ciò che si sa fino ad ora, pare si sia ispirato ai Festival di Baudo, i migliori tra l'altro della storia della kermesse, ma il rischio è quello di non essere all'altezza, televisivamente parlando di costruire su queste basi uno spettacolo che sì metta in risalto la musica ma che sia bilanciato al punto giusto per mantenere alta l'attenzione dei telespettatori. Infatti, andando a spulciare le "novità" del prossimo Festival vi sono, ad esempio, l'abolizione delle eliminazioni e l'allungamento della durata massima dei brani. Due modifiche giuste e necessarie: Baglioni, da artista, non poteva che mettere la musica in primo piano e favorire i suoi colleghi evidenziando le priorità per una manifestazione simile. Nello specifico, le eliminazioni fanno più spettacolo, tengono attaccato il pubblico e portano anche più soldi, tramite televoto, alla produzione quindi abolirle è stata una scelta coraggiosa e sicuramente molto discussa nelle segrete stanze della Rai ma allo stesso tempo questa decisione sarà stata molto apprezzata dagli artisti ed avrà invogliato a partecipare alle selezioni anche i più restii. Anche modificare la regola dei tre minuti a brano portando la soglia ai 4 minuti non gioverà all'aspetto televisivo della manifestazione, i tempi si allungheranno e ogni singolo artista avrà più spazio rischiando così di arrivare alla conclusione in tarda notte ma anche questa decisione e questo evidente rischio è stato preso in favore della musica e degli artisti. Non era accettabile, infatti, che la fantasia di un'artista debba essere delimitata da un tempo. Se andiamo a notare i grandi successi del passato si aggirano quasi tutti sui quattro minuti e più di esecuzione proprio per dar spazio all'autore di esprimere al meglio il concetto del brano che si trova spesso tra le strofe e nei tre minuti le strofe devono essere per forza limitate la minimo considerano l'importanza del ritornello soprattutto in questo tipo di manifestazioni. Baglioni non poteva non mettere mano su questo punto pur tenendo in considerazione i tempi televisivi e per tale ragione si è ovviato portando la soglia ai quattro minuti invece di eliminarla completamente che, musicalmente parlando, sarebbe stata la scelta migliore. Ecco, Baglioni, in questi punti ha privilegiato musica e artisti e sicuramente in questo senso ci sarà un riscontro positivo ma ora la patata bollente sarà costruire, con questi elementi, quello che dovrà essere comunque uno show televisivo. Baudo per anni è riuscito egregiamente in questo compito ma lui aveva l'esperienza e la professionalità televisiva per farlo al meglio, Baglioni, evidentemente non possiede queste armi e farà bene ad affidarsi ad un team preparato in questo settore affinché anche i suoi giusti adeguamenti siano valorizzati al meglio senza penalizzare lo spettacolo televisivo. In bocca al lupo!    

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