Ci è voluto il successo di "Ora o mai più" per far capire all'industria discografica italiana di essersi perso per strada un grande artista. Paolo Vallesi, cantautore fiorentino, dopo il grande exploit degli anni '90 ha dovuto fare i conti con le difficoltà di un mondo in cui se non segui certi parametri e non fai parte di determinati giri non hai la possibilità di lavorare. Radio, tv, giornali e media in generale seguono le direttive di major sempre più in cerca di fenomeni usa e getta tralasciando la qualità ed il successo a lungo termine. Investimenti minimi e guadagni immediati: poco conta se poi gli "artisti" lanciati durano il tempo di un'estate. L'industria, questi fenomeni, se li crea utilizzando i talent e li pompa attraverso media compiacenti, ne traggono il risultato spolpandoli e ne buttano via la carcassa mentre già sta nascendo una nuova "stella". Una sorta di allevamento di polli, di galline dalla singola uova d'oro che rende tutto omologato e che non porterà mai alla nascita ed alla giusta notorietà nuovi veri artisti. In questo atroce meccanismo privo di alcuna forma di meritocrazia vi sono anche tante vittime: quelle che non abbiamo mai conosciuto perché nati in questo contesto e quelli che non hanno riuscito, per questioni di tempo ed anche per qualche naturale errore personale, a crearsi quella solidità artistica in grado di proteggerli dalla bufera degli anni 2000. Uno di questi è sicuramente Vallesi, i quali successi dei primi anni non sono bastati a garantirgli un futuro nei giri che contano eppure il talento era evidente. Come detto, nell'industria musicale di oggi il talento conta poco ed un bravo autore ed ottimo interprete come Paolo ha rincorso per anni, nell'anonimato delle piccole produzioni, il suo adeguato posto. Ripescato oggi in un format che prevede la presenza di meteore, cosa che Paolo non è così come la stessa Silvia Salemi, ha chiarito a tutti con la sua arte e di essere nel posto sbagliato vincendo a mani basse. Questo successo farà cambiare le cose? Sarà difficile ma, almeno è un primo passo. Vi saranno sicuramente utenti delle nuove generazioni che andranno ad interessarsi al suo passato e magari avrà la possibilità di riconquistare almeno in parte quello che gli è stato ingiustamente tolto ma se i media e gli addetti ai lavori non torneranno a premiare e diffondere il talento questa sarà stata una ulteriore, o forse l'ultima, occasione persa per ridare dignità alla nostra storia autoriale musicale e per garantirgli un futuro. Il rilancio, Vallesi, l'ha promosso con il brano giusto: "Ritrovarsi ancora" sembra arrivare direttamente dagli anni '90, da dove il filo si era spezzato, rimettendosi al fianco di un autore simbolo di quegli anni come Beppe Dati e facendo così un nodo solido con il suo passato da cui ripartire e noi non possiamo che augurargli un nuovo cammino di meritate soddisfazioni e di successi.