Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Via del Campo": Faber tratta, a modo suo, la prostituzione

com

"Via del Campo" è una canzone scritta nel 1967 da Fabrizio De Andrè su di una musica realizzata da Enzo Jannacci per il suo brano "La mia morosa la va alla fonte" del 1965 ma che Faber credeva fosse una composizione del '500 tratta da una ricerca di Dario Fo. Il brano venne inciso lo stesso anno nell'album "Fabrizio De Andrè Volume 1" e, negli anni, è diventata una delle canzoni più rappresentative della sua ricchissima storia musicale. Al centro del testo c'è la vita di una prostituta di altri tempi che attendeva sulla soglia della sua abitazione, in Via del Campo appunto, i clienti. Via del Campo è un'antica strada lastricata del centro storico della città di Genova dove, in passato, bazzicavano prostitute, ambulanti e contrabbandieri. Un'altra storia, quindi, che ha per protagonisti gli emarginati come spesso il grande autore genovese ama dar voce. Un mestiere antico, la prostituzione, che in questo splendido testo assume anche un carattere vagamente romantico e sicuramente poetico. La descrizione sia dello sguardo che dei comportamenti di questa donna esprimono il combattimento interno nel svolgere questa vita ma l'adorazione ed il quasi amore vero dei clienti ergono questa figura a regina degli emarginati della società. L'amore non corrisposto da parte della donna verso i clienti non provoca comportamenti di rifiuto o si sdegno ma è sempre evidente la complicità ed un certo tipo di affetto verso gli ultimi della città. "Ama e ridi se amor risponde...piangi forte se non ti sente...dai diamanti non nasce niente...dal letame nascono i fior..." E' sicuramente una delle frasi più belle e vere che siano mai state scritte in tutta la musica italiana e non. Diretta e signifitivo questo verso, che chiude il brano, esprime la differenza tra l'essere e l'apparire: non è detto che il bello abbia anche contenuti anzi, spesso è l'esatto contrario. Anche una prostituta, in questo caso, può valere più di una principessa se trasmette ciò che si cerca e se possiede quei valori umani che riescono a sopperire anche ad eventuali lacune linguistiche o comportamentali che non sempre sono sinonimo di educazione e cultura. L'uguaglianza dei ceti e la negazione alle diversità ed alle minoranze emerge ancor più forte da questo brano se si pensa che lo stesso pare sia nato, in realtà, dalla figura di Morena, ovvero un travestito genovese di nome Mario Doré. In seguito alla morte di De Andrè, in via del Campo, oggi solo arteria importante di collegamento per la città, è stata allestita una bottega di musica aperta da Gianni Tassio, intimo amico di Faber. Tra l'altro, secondo lo stesso Tassio, la canzone è ispirata dalla propria madre Liliana, prostituta di professione che, secondo un'altra scuola di sarebbe la celebre "Bocca di rosa" dell'omonimo brano di Faber. Morto anche Tassio, il locale, è stato guidato dalla moglie fino al 2010 quando, però, la bottega è stata acquistata dal Comune di Genova che l'ha trasformata in un piccolo museo con l'intenzione di tener viva la memoria per De Andrè. 

 

Print
Repost
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post