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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo 2012: Previsioni azzeccate e conlcusioni

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 Le previsioni espresse dopo il secondo ascolto delle canzoni sanremesi sono venute tutte eccetto per la categoria giovani dove ha prevalso più l'effetto televoto legato alla notorietà dell'artista dal passato televisivo che la qualità della canzone dove, a mio parere, era tra le più banali della selezione. Per quanto riguarda i big, tutti i pronostici, sono stati presi in pieno insieme al premio della critica "Mia Martini" conseguito da Samuele Bersani. La vittoria di Emma, come i piazzamenti di Arisa e Noemi, sono dovute sia alla qualità soddisfacente delle canzoni che dalla loro propensione al mondo mediatico e televisivo che le ha favorite nell'ambito del televoto. Le canzoni migliori, in tema di sola qualità, non hanno avuto, come previsto, il riscontro della votazione popolare bensì della critica: infatti, oltre a Bersani, anche Finardi è risultato secondo in questa particolare classifica. Altra canzone che meritava maggior riguardo è quella composta ed eseugita dalla coppia Carone-Dalla che pagava la sola colpa dell'ambigua presenza di Dalla che poteva decidere di mettersi davvero in gioco invece di limitarsi a svolgere un ruolo da "padrino" del giovane. Fossero stati "I raccomandati" sarebbe stato giusto ma a Sanremo no. Ottima la "Golden Share" da parte dei giornalisti riservata a Noemi che ha permesso alla coppia D'Alessio-Bertè di uscire dal trio finalista evitando una ulteriore perdità di credibilità della manifestazione legata ad un televoto che manda avanti i personaggi a dispetto della buona musica. In ogni caso, nella sua totalità, è stato un Festival sufficiente sul piano musicale con alcuni tocchi di genialità che, però, non sono bastati a renderlo eccellente cosa che invece è successo l'anno passato con il solo brano "perla" di Roberto Vecchioni. Morandi si è confermato con la sua conduzione familiare e Rocco Papaleo, la vera sorpresa del Festival, non ha fatto rimpiangere Luca e Paolo che pure si erano espressi ad ottimi livelli avendo, però, dalla loro parte già un passato televisivo a differenza di Papaleo che ha destinato la sua carriera, almeno finora, al cinema. Altro aspetto da sottolineare è stata la presenza di Celentano che, pur con qualche eccesso sia in termini di tempo che di dichiarazioni, ha ottenuto l'obiettivo richiesto alla sua convocazione e cioè ascolti, polemiche ed interesse oltre a comportarsi egregiamente, come suo solito, dal punto di vista musicale. In conclusione possiamo dare a questo Festival un voto di 6,5 aspettandoci che l'anno prossimo si possa dare ancora maggior spazio alla qualità musicale e meno alle figure da televoto.

 

 

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