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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Napule è": La perla di Pino Daniele

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Siamo nel 1977 quando un giovane  Pino Daniele pubblica il suo album d'esordio "Terra mia". Il suo sound blues misto alla cultura napoletana diventa subito un fenomeno e grazie al suo talento come musicista oltre che come autore lo rendono presto una colonna della nostra musica nel mondo. Anno dopo anno, infatti, Daniele sfornerà successi su successi consolidando il suo ruolo tra i protagonisti della musica italiana. Il brano che da il titolo all'album "Terra mia" è sicuramente tra le perle della sua discografia ed è dedicato ovviamente alla sua terra d'origine come anche "Napule è" il brano che gli darà il passaporto artistico per il mondo. "Napule è", infatti, è tra le canzoni più note ed apprezzate della sua storia e, nonostante il passar del tempo, rimane sempre molto amata anche per le tematiche affrontate che risultano ancora attuali. Il testo, infatti, parla delle contraddizioni tipiche della città di Napoli e di quelle sensazione di indifferenza mista a rassegnazione che è presente nel popolo napoletano. Daniele, quindi, esprime quel misto di sentimenti e di riflessioni che ogni napoletano che vive la propria città ha ogni qualvolta gira per le strade di Napoli. L'inconfutabile bellezza, le grandi tradizioni, la fama storica ma anche una noncuranza ed una indifferenza, dinnanzi a determinate situazioni che hanno reso possibile la diffusione nel mondo di luoghi comuni non proprio simpatici. Negli ultimi anni la cosa, se vogliamo, è anche peggiorata ma il senso del brano di Pino Daniele è ancora molto chiaro e veritiero per chi conosce bene questa città aldilà della meravigliosa cartolina che viaggia per il mondo.  Negli anni il brano è diventato un vero fenomeno mondiale ed è stato oggetto di numerose riletture e cover di diversi artisti italiani ed internazionali come Mina, Gino Paoli e Laura Pausini oltre che dallo stesso Daniele che lo ha riarrangiato più volte fornendo sempre versioni interessanti ed innovative che, in ogni caso, non vanno mai ad intaccare la bellezza  e la sacralità dell'originale. Un grande brano che rappresenta la perla più luccicante di questo album che presenta diverse canzoni storiche della disografia di Daniele come "Ce sta chi ce penza", "Na tazzulella 'e cafè", "Fortunato" oltre ovviamente a "Terra mia". Un esordio col botto che ha permesso a Daniele di farsi conoscere ad a tutti gli amanti della musica di qualità di godere per tanti anni dell'arte di un simbolo della musica italiana e della cultura napoletana che ancora oggi continua a regalare pagine di storia per la nostra musica.

 

 

 


 

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