1.Yuri, tu sei figlio grande del cantautore napoletano Federico Salvatore e, intendi prendere il suo stesso percorso artistico essendo già un ottimo musicista ed avendo grandi capacità interpretative che hai dimostrato, finora, attraverso diverse cover.Come nasce la tua passione per la musica?Come pensi che il tuo cognome possa influire sul tuo percorso personale?In diversi casi, infatti, ciò si è spesso rilevato un peso più che un aiuto, soprattutto, quando il quel cognome ha una storia importante nel settore. Cosa pensi in merito?Sei orgoglioso del cognome che porti?
Sono quasi nato sulle tavole di un palcoscenico. Almeno così mi hanno ricordato anni dopo, quindi si può dire che questo mio destino, da mio padre sognato, era già segnato. La musica oggi è per me una ragione di vita. Sono fiero sicuramente del cognome che porto, cerco sempre però di far si che la gente (come mi ripete mio padre) mi conosca per ciò che produco e per quello che ho da dire, più per il "figlio di...".
2.Inoltre hai molto ingegno e tanta creatività che ha prodotto una piccola radio personale, Radio Yu, e varie poesie dimostrando anche la tua capacità di scrittura. Come è nata l'idea della radio?Che valore ha questo progetto?Tra i versi che hai scritto, quale ritieni il migliore?
Radio Yu, nacque all'improvviso, dopo un periodo di depressione. Un amore impossibile mi oscurò il cuore, mi sentivo solo, contro tutti e avevo bisogno di essere compreso, di dire le mie verità... e così creai su speaker, sotto consiglio di un amico, Radio Yu. Affrontavo argomenti dove, però, puntualmente buttavi dentro ciò che mi era accaduto: era il mio lato ribelle. Dopo un anno e mezzo di trasmissione, ottenendo ottimi ascolti, però, ho deciso di lasciar spazio alla musica. Mi fa piacere che ancora oggi, quelle persone che credono in me, si ricordano di questo progetto e lo richiedono. Ma prima di questa radio, come hai detto, ero "famoso" su Youtube per dei pensieri in rima che non chiamerei poesia...ci mancherebbe...anche in quel caso era uno sfogo. C'è sempre la voglia di dire la mia in qualsiasi modo. Probabilmente i miei versi preferiti di quella serie di video rimangono "Pensieri di carte" e "Giovane artista".
3.Tornado un attimo a tuo padre, come valuti da figlio il suo percorso?Cosa pensi in merito alla triste storia di censura da parte dei media nazionali dopo il caso "Se io fossi San Gennaro"?Lo segui nelle sue attività?Qual è il suo brano che ami di più?Quale quello, invece, che secondo te andrebbe rivalutato?Quale, infine, quello che ami di meno se esiste?
Mio padre ha un arma micidiale: il coraggio. Credo che abbia dimostrato di averlo scegliendo di intraprendere una strada, a mio parere, troppo sottovalutata. Senza nulla togliere a ciò che ha fatto in passato, lo preferisco adesso musicalmente. Lo vivo di più e lo scopro di più, nonostante io conosca le sue doti artistiche, riesce sempre a sorprendermi. Non credo di avere brani che mi piacciono di meno, mi ritrovo molto nella canzone "Nella piccola bottega della vita": anche a me piacerebbe avere un "...barattolo per chiudere i miei sogni sotto vuoto, per ogni giorno dopo...". E perché no, in "Lato B", ritrovo la mia follia, quel pizzico di follia che nella vita, non deve mai mancare. Fa male vederlo fuori dai contesti televisivi, ma il dolore lo cancello ogni volta che sono ai suoi concerti...senza peccare di presunzione, ma i teatri, son sempre pieni.
4.Dal 2012 collabori con laboratorio teatrale e musicale della parrocchia "SanCastrese" nella quale, oltre ad essere pianista, hai preso parte a diversi eventi ottenendo anche il riconoscimento con il "Premio Note di Merito" come miglior musicista. Cosa rappresenta questo progetto?Quali saranno i prossimi eventi che ti vedranno protagonista?
In chiesa ho trovato sicuramente dei fantastici amici e posso dire che tra questi ci sono anche talenti speciali. La musica liturgica la suono non per passione, ma per divertirmi a darle quella botta di vita, insieme ai miei compagni. Mi piace "disegnare" gli arrangiamenti, ma mi son sempre rifiutti di cantare i brani, in quanto non mi ritrovo nei testi e, quindi, sarei un pessimo interprete. Ma questo discorso può capirlo e condividerlo solamente un cantautore. Per adesso porto avanti nel ruolo di musicista lo spettacolo "The songs of the angels", progetto musicale in cui ho trovato sicuramente gratificazioni emozionanti e popolarità, soprattutto nell'interpretazione del brano "Se io fossi un angelo" di Lucio Dalla. Tanto che nell'ultima serata mi chiesero il bis...cosa super commovente nella mia prima esperienza teatrale.
5.Come detto, hai lanciato attraverso i tuoi canali sociali, diverse cover di grandi artisti da Lucio Dalla a Vasco Rossi fino a Fabrizio De André. Come scegli le cover da realizzare?Il fatto che non scegli brani di tuo padre è un caso o lo fai per evitare confronti e per non sfruttare il suo nome per la tua strada personale?
Tutto ciò che scelgo lo valuto, studio gli arrangiamenti, le tonalità adatte e poi, se "ci sta", realizzo tutto. Guarda, credo che certe canzoni, non solo nel caso di mio padre ma di diversi cantautori, non si possono toccare...quindi, se in futuro dovessi deciderlo di omaggiarlo, dovrei lavorare tantissimo e scegliere con cura il brano. Non lo faccio, nel caso di mio padre, anche per tener riservato tranquillamente nel cuore, l'affetto per la sua musica.
6.Hai dei brani inediti scritti nel cassetto?Quando ci sarà il grande passo dell'incisione di tuoi brani?Vorresti intraprendere un percorso professionale in tal senso?
Si, mi dieletto a scrivere canzoni. Ho dei brani nel cassetto anche interessanti e c'è la voglia di farli ascoltare, devo solo cercare di attrezzarmi musicalmente. Ho il sogno di intraprendere la strada dell'hip pop, un genere scoperto da adolescente. Credo che in quel "giro" avrei la libertà di essere me stesso e mettere in rima ogni mia verità.
7.Qual è il tuo pensiero sui talent show?Saresti disponibile a parteciparvi?
Sono favorevole ai talent, a differenza di chi crede di sapere ma non sa. Sono il primo a seguirli, ma non andrei mai di persona. Non mi piace il sistema, il successo già costruito. Mi diverte vivere tutto questo da telespettatore, ma mi annoierebbe molto, per come sono, eseguire ciò che ti ordinano da protagonista. Sui cantanti, da musicista dico, che sono usciti grandissimi elementi. Ho una bella e discreta amicizia con Verdiana, a mio parere, la voce più bella uscita da Amici e apprezzo follemente Marco Mengoni, artisticamente nato ad X Factor.
8.Chi sono i tuoi miti musicali?Cosa ascolti oggi?Come valuti la situazione attuale della musica italiana?
Di miti ne ho tanti. Io e mio padre abbiamo una fede calcistica diversa (lui napoletano, io romanista), ma quella musicale in comune. De André ci fa sentire uniti e vicini anche quando siamo distanti. Ascolto di tutto, in particolare il rap italiano: da J-Ax ai Club Dogo, da Fabri Fibra a Marracash, insomma...esempio di coraggio con tanto da dire e da dare. Credo che nella musica italiana ci sono artisti che meriterebbero, secondo me, più attenzione e successo di certi altri che, sempre secondo il mio punto di vista, non lo sono affatto.
9.Qual è il brano che non puoi mancare nella tua playlist?
Ce ne sono due: "Se fossi un angelo" di Dalla, perchè comunque mi ha dato grandi soddisfazioni e "Invincibili" di Cristiano De André.
10.Ci racconti un aneddoto particolare vissuto con tuo padre?
Ricordo con affetto quando a 9 anni, un pomeriggio registrai l'arrangiamento di un suo brano inedito con la mia prima tastiera professionale. Apprezzò moltissimo la cosa, tanto da assegnarmi ogni settimana il compito di arrangiare ogni brano appena composto.
11.Yuri, ti ringrazio della disponibilità e augurandoti il meglio per il tuo futuro umano e professionale ti chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie
Ad ogni lettore auguro di correre più veloce dei sogni, per vederli al più presto realizzati.
Yuri Salvatore