1.Lei ha iniziato come la sua carriera nella musica come cantautore per poi dedicarsi esclusivamente alla scrittura di brani per altri artisti collezionando successi e tante soddisfazioni diventando uno degli autori attuali più prestigiosi. Come è nata questa decisione?Come nascono le sue canzoni?
La vita è un qualcosa che accade mentre stai facendo qualcos'altro; così diceva Lennon. Effettivamente non avrei mai pensato di fare l'autore. Ho iniziato per caso, per un incontro fortuito con Michele Zarrillo e da allora non ho più smesso. La fortuna è stata scrivere subito un brano come "Cinque giorni" che ha aperto le porte a tutte le collaborazioni successive.
2.Ha collaborato con diversi artisti importanti come, ad esempio, il già citato Michele Zarrillo e Renato Zero. Qual è l'esperienza che le ha dato maggiori soddisfazioni?Cosa ci dice di questi due artisti?Per chi le piacerebbe scrivere in futuro?
Non è un caso che queste due persone siano anche quelle umanamente a me più care, insieme a David Zard. Non si può stilare una classifica. Mi piacerebbe intercettare qualche nuovo talento davvero forte e cucirgli addosso un linguaggio nuovo, come fu per Valentina Giovagnini.
3.Come detto, lei ha scritto tante canzoni che sono entrate nella storia della musica italiana. Qual è la sua preferita?Quale quella, invece, che crede andrebbe rivalutata?Quale, infine, quella di un suo collega che le sarebbe piaciuto scrivere?
"L'elefante e la farfalla" credo sia la mia sintesi migliore. Tante sono le canzoni che vorrei la gente riascoltasse, ne dico una per tutte, "L'infanzia negata" cantata da Zarrillo. Mi piacerebbe aver scritto "L'animale" di Franco Battiato.
4.Ci racconta un aneddoto particolare legato ad un protagonista della nostra musica?
Ricordo con affetto l'incontro a Sanremo con Laura Pausini; eravamo entrambi giovanissimi e lei mi fece tanti complimenti per il testo di "Cinque giorni", aggiungendo che si augurava un giorno di cantarla. E' stata di parola perchè dieci anni dopo l'ha inserita nella sua antologia "Io canto".
5.Lei ha partecipato diverse volte a Sanremo. Cosa pensa del Festival?Conta di tornarci?E con quale interprete?
L'epoca Baudo è stata garanzia di qualità; Pippo veniva personalmente in studio, la sua competenza era stimolante per qualunque autore o interprete. Mi piacerebbe tornarci con qualche giovane proposta interessante, magari sconosciuta, per poter sperimentare e disegnare un nuovo percorso.
6.Chi è il suo punto di riferimento dal punto di vista autoriale?Chi sono i suoi miti musicali?Cosa ascolta oggi?
Ce ne sono tanti, per linguaggio, pensiero e tecnica di scrittura amo De Gregori e Baglioni, ma adoro anche i rapper, non ho forme di preclusione e mi affascinano i nuovi codici. Non sempre i riferimenti sono nel mondo della canzone, trovo stimolante attingere dalla letteratura alta ad esempio, e non solo quella italiana.
7.Cosa pensa della situazione attuale del nostro cantautorato?
Le cose migliori sono nascoste e faticano a venir fuori per un sistema che ormai mette davanti gli interpreti (vedi vari talent). Spero che la tendenza cambi.
8.Prima ha citato la compianta Valentina Giovagnini della quale è stato l'autore principale. Che ricordo ha di lei?
Meraviglioso e struggente. Una creatura forse troppo delicata per questo mondo, un grande talento.
9.Lei è stato designato da Renato Zero come direttore artistico del progetto "Fonopoli". Come procede questo vecchio sogno di Renato?Che progetti ci sono in merito?
A fatica purtoppo. Renato non accetta compromessi di sorta con partiti e istituzioni e ne paga lo scotto. Ma con umiltà e senza l'aiuto di nessuno facciamo tante cose, concorsi, eventi d'arte, concerti, e abbiamo un magazine. In questi anni sono usciti fuori molti artisti e un buon numero è passato da "Fonopoli".
10.Oltre la musica, lei è anche scrittore e, negli ultimi anni, si sta dedicando molto al teatro. Che ci dice di queste altre forme di espressioni artistiche?A che progetti sta lavorando per il prossimo futuro in questi settori?
In romanzo, una silloge di poesie in uscita e due spettacoli teatrali testimoniano quanto ami queste forme di espressione. Nei prossimi anni credo che sempre più mi dedicherò ai libri e al teatro.
11.Ha brani pronti nel cassetto?
Si, ci sono, anche se io non amo conservare brani ma scrivere all'impronta cucendo addosso all'artista che do davanti la canzone o lo spettacolo.
12.Vincenzo la ringrazio della disponibilità, le auguro ancora tanti successi e le chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie
A tutti i lettori auguro di coltivare le emozioni e la creatività, che sono la fonte più autentica della nostra identità umana e civile. La cultura deve portare pace e "La musica che gira intorno" può essere una valida alleata in questa missione.
Vincenzo Incenzo