1.Luigi, tu sei una istituzione tra i chitarristi italiani. Sei noto al grande pubblico soprattutto per la fedele collaborazione con Enrico Ruggeri che va avanti fin dagli anni '80, ma hai lavorato anche con altri artisti oltre a realizzare diversi progetti da solista?Come è nata la lunga storia artistica con Ruggeri?Tra le altre esperienze professionali a quale sei più legato?E delle tue avventure da solista?
Più che altro ho partecipato come ospite in qualche disco. Forse la partecipazione più "prestigiosa" in questo senso è quella del solo e delle chitarre di "Meravigliosa creatura" di Gianna Nannini. Con Ruggeri, terminata la sua avventura con i Decibel, mi ha chiesto di iniziare a collaborare con lui...e ancora stiamo collaborando! Di esperienze non ne ho avute tante altre. Diciamo che ricordo con tenerezza i miei inizi con i Kaos Rock, alla fine degli anni '70. Da solista sono molto contento del mio primo cd strumentale "16 steps ti the sky", del 2011. Ne avevo realizzati altri tre da solista ma purtroppo sono stati rovinati dalla mia voce. Non mi è mai piaciuto cantare.
2.Come giudichi, dopo tanti anni, la sintonia con Enrico?Avete mai avuto contrasti?Cosa pensi di lui umanamente?
Non so. Forse abbiamo imparato a sopportarci!!! Certo, contrasti ne abbiamo avuti, come si fa a non averne in più di 30 anni di frequentazione?Umanamente è una persona molto più alla mano di quello che si possa pensare non conoscendolo personalmente.
3.Dal punto di vista artistico, come nascono le vostre creazioni?
Molto semplicemente. Io scrivo le musiche. Quindi in genere gli porto quello che scrivo e lui, se ispirato, compone il testo. Quando, invece, lui scrive sia testo che musica cerco per lo più di rifinirlo dal punto di vista degli arrangiamenti, introduzioni, parti strumentali...
4.Ci racconti un aneddoto particolare vissuto con Enrico che ricordi con piacere?
Sinceramente non me ne viene in mente nessuno!
5.Qual è il brano che ami di più?Quale quello, invece, che credi andrebbe riscoperto?Quale, infine, quello di un tuo collega che avresti voluto scrivere?
Non ne ho uno in particolare. Quello che mi ha dato più soddisfazioni è senz'altro "Quello che le donne non dicono". Da riscoprire, tra quelli che ho scritto io, forse "Perduto amore". Avrei voluto scrivere "La leva calcistica della classe del '68" di Francesco De Gregori
6.Tu hai suonato anche in diversi tour di Marco Masini negli anni '90 ovvero quelli del suo boom artistico. Cosa ricordi di quegli anni?Cosa rappresentava Marco per quella generazione?Come hai reagito alle difficoltà avute da Masini, dovute all'etichetta da iettatore, che lo costrinsero ad un provvisorio ritiro dalla scena musicale?Oggi che idea dell'uomo e dell'artista Masini?
Non è esatto. Io ho suonato soltanto in un tour europeo (circa una decina di concerti) a metà anni '90. Aveva un grandissimo seguito, secondo me meritatissimo. In riguardo all'etichetta da iettatore, non ho mai capito da cosa potesse nascere questa cosa. Chi conosce Marco sa che è una persona molto simpatica e gioviale. Un "toscanaccio" sempre pronto allo scherzo e alla goliardia. Quindi un'etichetta assolutamente fuori luogo! Oggi lo ritengo uno dei più grandi autori italiani. Ha scritto veri capolavori.
7.Chi sono i tuoi miti musicali?Chi ascolti oggi?Tra i tuoi colleghi chitarristi chi stimi particolarmente?
Alvin Lee, Angus Young, Richie Blackmore, Brian May: I chitarristi con i quali sono cresciuto. Ascolto di tutto: dai Metallica ai Placebo, da Satriani a Robben Ford...Muse...insomma tutto. Mi piace tantissimo (da sempre) Ligabue. Tra i miei colleghi, dato che ne dimenticherei qualcuno, preferisco non fare nomi! Ma in Italia ci sono chitarristi bravissimi.
8.Come valuti la situazione attuale della nostra musica?E della promozione radio-televisiva in merito al prodotto italiano?
Vado spesso in un negozio di strumenti musicali a Milano che è sempre pieno di gente. Questo significa che, nonostante una crisi palese, non si smette di fare musica. Questo è l'unico segnale positivo che riesco a vedere. Per l'aspetto promozionale, non so rispondere, perdonami. Sono sempre stato fuori da questi meccanismi.
9.Cosa pensi dei talent show?Ti piacerebbe un talent per musicisti?Faresti da giudice?
Penso che purtroppo sono l'unica vetrina rimasta per chi vuole cantare e sottolineo purtroppo. Un talent di musicisti?Perchè no?Fare da giudice direi di no. L'ho fatto in qualche concorso ma è un ruolo che non mi si addice. Mi sento a disagio.
10.A cosa stai lavorando ora?Quali sono i prossimi progetti che ti vedranno protagonista?
Ho appena finito di lavorare all'ultimo cd di Enrico: "Frankenstein 2.0" e a metà marzo partirà il relativo tour teatrale.
11.Luigi, ti ringrazio della disponibilità e augurandoti ancora tanti successi ti chiedo, infine, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie.
Un saluto e un arrivederci ai lettori di "La musica che gira intorno...".
Luigi Schiavone