1.Jennà Romano, Roberto Marangio e Mirko Del Gaudio, in arte Letti Sfatti. Da dove nasce il vostro particolare nome d'arte?
In realtà Letti Sfatti era il titolo di una canzone che poi non abbiamo mai terminato, quindi ci siamo appropriati solo del titolo per poi farlo divenire il nome del gruppo.
2.Voi amate definre il vostro genere musicale "Rock di Provincia". Cosa intendete con questa espressione?Come nascono le vostre canzoni?
Chi fa musica nelle zone dove viviamo noi lo fa in modo molto sognante. Vivere in provincia spesso vuol dire stare chiusi, come è successo a noi, in una cantina distante da una realtà che è totalmente diversa da quello che sei e che fai ma che comunque entra nella tua musica. In una nostra canzone dal titolo "Provincia" ad un certo punto diciamo: "...provincia nell'anima si muore vivendo dietro la nuca della città." Mi ricordo che da ragazzo per comprare le corde per la chitarra dovevo andare fino al centro di Napoli e spesso le corde si rattoppavano ed erano preziose per questo e le nostre canzoni nascono con questo spirito di artigianato locale, ci sentiamo minuziosi artigiani di musica.
3.Avete iniziato la vostra carriera facendo da colonna sonora a diverse trasmissioni tv cult del napoletano come Avanzi popolo dove avete lanciato i primi vostri grandi successi come "Vorrei vedere il Papa" e "La giungla" che, tra i tanti riconoscimenti, sono stati inseriti nel 2005 anche nel percorso didattico della prestigiosa Yale University negli USA. Che ricordate dell'esperienza televisiva?Cosa ha rappresentato per voi?Ed essere studiati in america?Come nascono questi due fortunati brani?
Fu il coraggio di Lino D'Angiò a voler inserire un gruppo rock in una trasmissione così popolare come quelle che crea lui. All'inizio non capivamo nemmeno noi se era il contesto giusto per la nostra musica, i tempi televisivi, suonare in determinati momenti con poco preavviso. Quello che pretendemmo fu suonare dal vivo in un contesto in cui si poteva facilmente sbagliare senza possibilità di rifare. Così ci portammo il nostro amico e fonico di fiducia Carmine Giordano e iniziammo quell'avventura. Il risultato fu allucinante, tutti cantavano la nostra canzone "La giungla" dopo soli pochi giorni così come anche "Vorrei vedere il Papa" ma la cosa più strana è che con gli stessi brani che diventarono così popolari poi fummo premiati al Premio Ciampi con un premio speciale per la ricerca musicale. Forse uno dei pochi casi in cui metti insieme pubblico e critica. Poi gli stessi brani furono usati a scopo didattico alla Yale University negli Stati Uniti. Ci fu detto che i ragazzi americani furono così presi dalla nostra musica e dai nostri testi che la stessa cosa fu ripetuta anche l'anno successivo.
4.Nella vostra carriera avete collaborato e duettato con diversi artisti come Patrizio Trampetti della Nuova Compagnia di Canto Popolare o come la band Napoli Centrale di James Senese e Franco Del Prete. Quale vi ha dato maggiori soddisfazioni?C'è qualcuno con cui vi piacerebbe duettare in futuro?
Abbiamo avuto modo di collaborare prima con Franco Del Prete, io ho scritto molto con lui e anche un brano che poi ha cantato James con Lucio Dalla dal titolo "Maria Maddalena". Fu un privilegio grandissimo per me conoscere Dalla in un'occasione in cui lui doveva cantare parole scritte da me. Mentre con Patrizio ci siamo conosciuti dopo, per me lui era quello che ha scritto "Un giorno credi" per Bennato prima che uno della Compagnia di Canto Popolare. In un occasione io gli diedi un nostro cd e lui mi chiamò dopo qualche giorno dicendomi: "Voglio fare qualcosa con voi". Da li pensammo ad un disco fatto insieme dal titolo "Come fiori tra i marciapiedi e l'asfalto". In quella occasione conoscemmo anche Erri De Luca con cui scrissi "Questà città" e in cui Erri ci ha messo anche la voce e la faccia oltre che la firma. Erri è un grande a tutti i livelli ed è triste che in un paese come questo venga indagato per aver preso una posizione esplicita e precisa rispetto ad un abuso di stato nei confronti della natura come la costruzione della Tav. Erri è un grande!
5.Chi sono i vostri miti?Cosa ascoltate oggi?Come valutate la situazione attuale della musica italiana?E di quella napoletana?
I miei miti ne sono tanti, come chitarrista io amo Jeff Beck, poi amo la musica d'autore di Dalla, Jannacci e, sopra tutti, Piero Ciampi. Oggi ascolto ancora cose di ieri: l'album bianco dei Beatles è ancora la cosa più moderna che si possa ascoltare, come "Tu no" di Piero Ciampi è la canzone d'amore più grande che si possa scrivere. La musica italiana di oggi è quella del giorno dopo, si pensa troppo e si suona poco con gli strumenti in mano. Della musica non si parla, non si discute e non si programma. Una canzone è uno sputo e se devi sputare non è che prima ti metti a modellare la saliva. Per quanto riguarda Napoli il discorso sarebbe enorme, mi limito a dire che quello che manca è una vera imprenditoria culturale: esistono tanti operai specializzati per fare musica ma qui non ci sono le fabbriche!
6.Tra i vostri brani qual è quello che amate di più?Quale quello, invece, che pensate andrebbe rivalutato?Quale, infine, quello di un vostro collega che vi sarebbe piaciuto scrivere?
Avrei voluto scrivere "Tu no" di Ciampi e "Il parco della luna" di Dalla: ogni volta che l'ascolto mi prende allo stomaco. Uno dei brani, invece, che mi piace cantare dei nostri è "Pensare libero", sono anni che lo facciamo sempre ai nostri concerti ed è sempre più attuale. Quello che, invece, è meno conosciuto e che mi piacerebbe che ascoltassero in molti è "A Casandrino".
7.Qual è il vostro pensiero sui talent show?Voi che avete fatto tanta gavetta e non avete ottenuto ancora quel riscontro nazionale che avreste meritato, cosa pensate deve fare oggi un giovani artista che vuole emergere?
I talent show sono dei contenitori in cui la musica ne è un componente. La cosa triste è il fatto che l'unica musica che oggi passa per la tv è quella dei talent. Io ricordo gli ospiti musicali a Blitz di Gianni Minà, quando ero piccolo, o DOC di Arbore con Gegè che presentava. Hai idea di che musica passava per la tv prima: in quei programmi ho scoperto David Silvian, Miles Davis, etc. Oggi che divulgazione ha la musica se si guarda la tv? A chi vuole fare musica consiglio di farla con l'idea di esprimersi o di lasciare il segno e non di volerlo fare per il contorno spettacolare ma per la sostanza. Prima o poi, se fai qualcosa di buono, c'è sempre chi se ne accorge e non importa quanti.
8.Come detto nel 1999 con "La giungla" e "Vorrei vedere il Papa" avete ottenuto il premio Ciampi, grande compianto poeta e cantautore dimenticato dai media. In seguito avete omaggiato Piero con la cover di "Tu no" inserito oltre che nel vostro disco "Tre" del 2006 anche in album tributo all'artista, "Con tutte le carte in regola", dove vi sono omaggi di diversi grandi nomi della nostra musica al cantautore. Inoltre è recente la vostra pubblicazione di "... e se il mondo somigliasse a Piero Ciampi" un cd più dvd che avete voluto dedicare interamente all'artista. Cosa rappresenta per voi Piero Ciampi?Che ricordo avete di lui?Come avete reagito alla consegna di quel prestigioso riconoscimento?Che messaggio intendete lanciare con questo nuovo progetto?
Piero Ciampi è Piero Ciampi. Non è solo un poeta, è qualcosa che ti indica una strada senza mediazioni, unta di vita vera, di canzoni vere. Il nostro ultimo lavoro non è solo un omaggio a lui ma è la presa di posizione rispetto ad un certo modo di fare musica. Le tante recensioni positive da illustri addetti ai lavori e il fatto che, il mese prossimo venga ripubblicato in digitale con l'aggiunta di altri due brani di Ciampi rifatti da noi, è la dimostrazione che abbiamo ascoltato bene il nostro istinto. La musica non la fai fessa! Essere chiamati a casa e sentirsi dire: "Avete vinto il Premio Ciampi" ed essere premiati nel '99, praticamente lattanti, con nomi come Joe Strummer, La Crus, Cristina Donà, etc, è stata una emozione molto grande.
9.Ora state lavorando ad altro?Quali saranno i prossimi impegni che vi vedranno protagonisti?
Oltre alla ripubblicazione di "...e se il mondo somigliasse a Piero Ciampi", se ci decidiamo, pubblichiamo anche un disco strumentale che dovremmo solo mixare dal titolo "Senza parole". Poi si lavora a canzoni nuove.
10.Ragazzi, vi ringrazio per la vostra disponibilità e augurandovi il meglio per il vostro futuro vi chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie
Salutiamo tutti i lettori de "La musica che gira intorno..." augurandovi di orbitare anche voi insieme alla musica intorno a questa bella esperienza che è la vita. Grazie.
Letti Sfatti