1.Signor Aldo Caponi, suo vero nome, come sono nati gli pseudonimi di Agaton, all'inizio della sua carriera, e poi quello definitivo di Don Backy quando è entrato nel "Clan" di Adriano Celentano?
Per raccontare compiutamente la genesi di questi due "nomi d’arte", occorrerebbero le stesse pagine che ho dedicato nel 1° volume della mia pentalogia che va sotto il titolo complessivo di "Memorie di un Juke box"(1955/2012). Essendo quindi impossibile, le dirò semplicemente che il primo era il nomignolo che mi avevano appiccicato gli amici, a seguito di una trasmissione tivù condotta da Mario Riva. L'altro fu un’intuizione cumulativa di noi appartenenti al Clan, sulla base di partenza, che fu COCCO BACILLO…
2.Nella sua carriera ha scritto canzoni bellissime che hanno fatto la storia della musica italiana ma qual è quella che, in prima persona, ama di più?
Sono due le canzoni che amo di più. La prima s'intitola "L'amore", perché è la prima canzone che ritengo possa essere elevata al rango di "cantautorale". L'altra è la mia prima canzone in assoluto: "La storia di Frankie Ballan", per ragioni affettive e di riconoscenza. E' pur sempre stata la mia prima canzone e se non fosse nata lei….
3.Restano nel panorama italiano, chi sono i suoi miti musicali?Chi ascolta volentieri?E chi, invece, non ascolterebbe mai?
I miei miti sono tutti gli artisti italiani e americani nati dal 1955 fino al 1960. Tra gli italiani: Modugno, Paoli, Dallara, Di Capri etc. Gli americani, ovviamente quelli del rock and roll: Elvis, Little Richard, Buddy Holly, Cochrane, Berry, Domino etc. Oltre ai gruppi: Platters, Skyliners, Cascade, Crest, etc. Ho una ricchissima raccolta di oltre 2000 brani nel mio Ipod, e sono quelli gli unici che ascolto.
4.Nel 1967, ha vissuto, suo malgrado, da vicino la triste esperienza del suicidio di Luigi Tenco a Sanremo essendo concorrente, insieme a Johnny Dorelli, nella stessa edizione con il celebre brano "L'immensità". Come ha vissuto quella circostanza?Cosa ricorda?E cosa pensa sull'accaduto visto che, ancora oggi, vi sono molti punti oscuri sulla vicenda?
Ho espresso il mio pensiero lungamente nel 1° volume "Questa è la Storia…", senza lasciarmi coinvolgere dal sentimentalismo o dalla falsa ipocrisia. Al di là del dolore umano, io ero per seguitare il festival e le ragioni di questo mio pensiero, le ho narrate in un capitolo di quel volume. Troppo lungo da ripetere.
5.Siamo alla nota dolente della sua storia artistica e personale: 1968 "Canzone". Lei avrebbe dovuto cantare il suo brano a Sanremo con Milva ma, nel contempo, Ornella Vanoni richiedeva un'altra sua canzone "Casa bianca" per partecipare alla stessa manifestazione. Il regolamento di allora, però, non prevedeva che un autore presentasse due canzoni e, per decisione del "Clan" "Casa bianca" venne attribuita ad Eligio La Valle, che fece, quindi, da prestanome dietro compenso economico mentre, a lei fu anche negato di interpretare "Canzone", pare dallo stesso, Adriano Celentano che la sostuì. Inoltre, Celentano, si dice per ripicca finse, sul palco dell'Ariston, di dimenticare le parole e di stonare diverse volte. Nonostante questo "Canzone" arrivò terza e "Casa bianca" seconda ed un quotidano dell'epoca "La notte" pubblicò il giorno seguente un titolo eloquente e cioè "Don Backy vince senza cantare". Da questa storia è nata una lunga controversia legale oltre a sancire la defintiva chiusura, da parte sua, con il "Clan" e con Celentano. In seguito lei fondò una nuova casa discografica chiamandola "Amico" che, per molti, è risultato un riferimento sarcastico a Celentano. E' andata così la storia?Ha certezze che gli errori a Sanremo di Celentano furono fatti per ripicca?"Amico" era realmente riferito ad Adriano?Ha mai più avuto un confronto diretto con lui?Com'è, oggi, il suo rapporto con Celentano?
La ricostruzione è esatta. In seguito, ho perduto (dopo 30 anni) la causa con quel ladro, bugiardo di La Valle e quindi "Casa bianca". Figura scritta da quell'individuo, che non ho mai visto né conosciuto. Celentano a Sanremo non stonò minimamente e cantò correttamente tutte le parole. C’è il fatto che la canzone non si addiceva alle sue corde e quindi non gli venne particolarmente bene. Penso che nessun cantante di fronte a una platea così vasta, avrebbe volutamente stonato nell'esecuzione, col rischio di bruciarsi la carriera. Il punto è che Celentano pensava di vincere per darmi scacco matto. Arrivando terzo, si rese conto di non esserci riuscito (e non uscì per la premiazione). Il colpo finale glielo inferse la mia versione, che andò 1° nella Hit Parade dei dischi più venduti, ecco perché "La notte" titolò in quel modo. L’etichetta "Amico" non fu un dispregio a Celentano, ma semplicemente mi parve un piccolo nome, adatto per essere un logo, il quale peraltro, era anche il titolo del mio primo grande successo (1963). Non ho mai più visto Celentano da allora.
6.Lei ha vissuto sulla sua pelle le invidie e le cattiverie che si raccontano nel mondo discografico: c'è qualcuno, tra i suoi colleghi, che può ritenere un vero amico?E da chi, invece, si è sentito particolarmente ferito?
Veri amici in questo ambiente non ne vedo molti e non solo con me. Diciamo che tra quelli con i quali ho e ho avuto più confidenza, sono stati: Nicola di Bari, Bobby Solo, Little Tony, Franco Califano. Gli altri, buongiorno e buonasera, o anche Ciao come stai?. Di Bruto ce ne sono stati alcuni, ma preferisco lasciarli ai loro pugnali. Tutto qui.
7.Da grande autore come valuta il cantautorato italiano di oggi?Cosa ascolta volentieri?Per chi le piacerebbe scrivere un brano?E c'è qualcuno in cui si rivede dal punto di vista autoriale e che potrebbe indicare come suo erede?
Non seguo attivamente la produzione attuale e quando casualmente mi capita di ascoltare qualcosa, sento che non mi dà emozioni e quindi non m'interessa. Oggi sento molti strilli, senza colori e voci tutte simili. Solo due volte ho scritto per un cantante: la prima l'ho fatto per Mario Tessuto ("Ho scritto fine"), la seconda per Mina ("Nuda"). Tutti quelli che hanno inciso mie canzoni, lo hanno fatto scegliendo tra i brani che già avevo inciso io. Quindi, non scriverei per nessuno. Le canzoni sono nei miei CD, basta andarle ad ascoltare e se piacciono, sceglierle. Non so chi potrebbe essere mio erede. A volte sento osannare dei nomi, che io sento per la prima volta, non sono quindi il più adatto a parlare.
8.Dopo tanti anni di carriera, avrà dei brani nel cassetto, magari scartati a suo tempo. Dopo il cofanetto "Il mestiere delle canzoni" pubblicato nel 2011 e contenente anche un dvd di un concerto a Napoli ed una lunga intervista, ha in cantiere un nuovo disco?
Certamente prima o poi metterò in cantiere un nuovo CD, anche se non ho ancora deciso. Non sono certo le canzoni che mi mancano. Prossimamente, produrrò un CD intitolato "Il vagabondo delle stelle", che conterrà il Cd "Sulla strada", il video del brano che gli dà il titolo, un concerto dal vivo e una serie di basi MIDI delle mie canzoni più popolari degli anni Sessanta, oltre a tante altre di brani più recenti. Davvero un bel prodotto.
9.Oltre ad essere un cantautore, lei ha sempre portato avanti anche altre passioni artistiche. Pare sia stato il primo cantautore a scrivere un libro, ha scritto fumetti, ha recitato in diversi film ed è anche un pittore stimato. Le sue utlime esperienze sia letterarie che cinematografiche risalgono al 2009. Vi sono novità imminenti?Quali saranno i prossimi progetti, extra musicali, che la vedranno protagonista?
Il mio primo libro è del 1967 e l’editore "Feltrinelli". S'intitola "Io che miro il tondo" e forse prossimamente lo riediterò, visto che per me è avanti all'attuale letteratura leggera, ancora di almeno 20 anni. Ho disegnato fumetti, di cui "Sognando" fu una commedia musicale, messa in onda in 9 puntate da Rai2 nel 1978. Non so se sono pittore stimato, certo che i miei quadri coprono molte macchie sulle pareti di casa mia. In esclusiva. Per il momento il cinema ha perso il mio indirizzo.
10.In conclusione, maestro, la ringrazio della disponibilità e, chiedendole un saluto per tutti i lettori del blog "La musica che gira intorno..." le auguro il meglio per tutte le prossime avventure che intraprenderà. Grazie
C'è poco da aggiungere, se non mandarvi un abbraccio. Ciao.
Don Backy