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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Andrea Amati

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Intervista con... Andrea Amati

1.Andrea lei è uno dei figli della grande tradizione autoriale della musica italiana. Con la sua penna è, riuscito, negli ultimi quindici anni, a collezionare diversi successi scrivendo brani anche per diversi "Big" della nostra musica oltre che per alcuni tra i giovani più promettenti. A chi si ispira dal punto di vista autoriale?Chi sono i suoi miti in tal senso?

Ho sempre ascoltato (e tuttora ascolto) tantissima musica italiana ed internazionale, dal pop al rock fino al soul e jazz ma se proprio dovessi citare un artista su tutti direi Lucio Battisti: ho divorato tutti i suoi dischi e all'interno della sua produzione, sempre validissima (a parte un paio di episodi) nonché sempre alla ricerca di mondi nuovi, c'è davvero tanto da ascoltare ed imparare.

2.Fra le tante collaborazioni, lei ha avuto l'onore di scrivere anche per Franco Califano. Che ricordo ha di questo grande artista?

E' davvero un onore e un vanto per me poter dire di aver scritto una canzone per il "califfo" nel suo (purtroppo) ultimo disco. Lo apprezzo da sempre e adoro soprattutto alcuni suoi dischi degli anni '70 in cui c'erano canzoni stupende e monologhi meravigliosi: spero davvero che la sua musica venga riscoperta e rivalutata a discapito del personaggio televisivo. Detto questo ho scritto "Una donna" (questo il titolo del brano) con Andrea Cardillo ed "il maestro" ha apportato alcune modifiche al testo e mi ha chiamato per confrontarsi su alcuni passaggi; successivamente ho avuto l'opportunità di conoscerlo dopo un concerto a Verona: era senz'altro una persona vera e sincera, che non recitava quando appariva pubblicamente come in molti purtroppo possono pensare.

3.Oltre Califano, lei ha scritto per Masini, Renga, Nek e tanti altri. Quale collaborazione le ha dato maggiori soddisfazioni?Per quale artista sogna di scrivere in futuro?

Beh, forse l'emozione più grande è stato il primo "piazzaggio" per Francesco Renga: la canzone di chiamava "L'ultima poesia" e la prima volta che l'ho sentita su cd mi son venuti i brividi. La gratificazione professionale più grande, però, l'ho avuta con "Contromano" per Nek: quello è stato il mio primo singolo importante da autore e sentire una mia canzone ovunque in radio e televisione è stata una bellissima emozione e soddisfazione. In particolare ricordo con piacere il concerto di Nek in un Forum di Assago stracolmo di gente nel 2005 (appena dopo aver vinto il Festivalbar e proprio nel periodo di "Contromano" come singolo) e vedere migliaia di persone intorno a me che sapevano la mia canzone è stato meraviglioso. Successivamente ho provato altre volte quella sensazione (per esempio Emma all'Arena di Verona con la mia "Protagonista") ed è sempre magico.

4.Ci racconta un aneddoto particolare vissuto con uno di questi protagonisti della nostra musica?

Più che un aneddoto, ricordo con grande piacere una giornata passata a casa del grande Dodi Battaglia: mi aveva cerato, tramite Massimo Varini (allora chitarrista di Nek), per scrivere canzoni per il disco del figlio Daniele. Dodi è un musicista raffinato e validissimo ma soprattutto una persona squisita: ricordo che mentre ascoltavamo alcuni miei provini nel suo studio mi guardai intorno e rimasi esterrefatto per la quantità di dischi d'oro appesi al muro...poi mi mostrò le sue chitarre signature (cioè create apposta per lui da grande marchi quali Fender e Maton) e sentirlo suonare fu davvero emozionante. 

5.Cosa pensa della situaziona attuale del nostro cantautorato?Cosa ascolta oggi?

Purtroppo o per fortuna oggi l'unico canale per i giovani artisti è quello dei talent shoe televisivi ma, aldilà del mio pensiero a riguardo, una cosa è inconfutabile: in questi contesti vengono valorizzati più che altro gli interpreti/le voci/i personaggi a discapito dei cantautori e questo è davvero un peccato e credo sia importante che nell'immediato futuro si riesca a trovare un canale per tornare a valorizzarli. Di conseguenza rimango legato ad artisti leggermente più "anziani" come Niccolò Fabi, Samuele Bersani, Raf, Afterhours, anche se delle nuove leve trovo molto interessante lo stile di Andrea Nardinocchi, che ho avuto anche la fortuna di conoscere. Parlando di artisti nuovi internazionali che apprezzo, invece, i primi che mi vengono in mente sono i Bastille/Lorde/Imagine dragons/Florence & the machine/Lana del Rey/Coldplay/Paolo Nutini/Young the giant...

6.Come detto lei ha scritto per molti giovani promesse italiane. Ci fa un nome che crede farà strada?

Questa è una domanda davvero difficile perché oggi arrivare è davvero difficile ma lo è ancora di più durare nel tempo quindi la mia personale opinione su un artista emergente potrebbe benissimo essere in disaccordo con il riscontro del pubblico. Ad ogni modo dell'ultima generazione di artisti credo che, per una serie di motivi, dureranno Alessandra Amoroso, Emma Marrone e Marco Mengoni.

7.Qual è il suo sistema di scrittura?Come nascono le sue canzoni?

Le mie canzoni nascono sempre prima dalla musica e poi vengono completate dal testo. Negli ultimi anni però ho ridotto drasticamente la scrittura "in solitaria" e mi sono concentrato soprattutto sulle collaborazioni con altri autori: credo che "contaminarsi" sia la cosa più bella perché solo così possono nascere cose sempre diverse e nuove, oltre ad avere un confronto ed un riscontro immediato. 

8.Nel 2012 lei ha esordito come cantautore pubblicando "Cambio prospettiva". Come nasce questo progetto?Come si vede in questa veste?Intende continuare la sua carriera anche da interprete dei suoi brani o è da considerarsi come una parentesi della sua storia artistica?

Preciso subito che non sono il classico autore frustrato che vorrebbe essere sul palco al posto degli artisti che interpretano le mie canzoni: al contrario, sto benissimo in questa veste e continuerò a scrivere per gli altri finché la cosa avrà un senso artistico ed economico. Detto questo, a 35 anni ho voluto togliermi lo sfizio di realizzare un disco tutto mio di canzoni che avevo nel cassetto e che mi rappresentavano di più rispetto ad altre: è stata una bellissima parentesi che anche senza grosse velleità/investimenti mi ha permesso di potermi togliere qualche piccola soddisfazione. 

9.A cosa sta lavorando ora?Ha brani pronti nel cassetto?Quali saranno i prossimi progetti che la vedranno protagonista?

Chi come me fa l'autore di professione scrive/viaggia/incontra persone in un flusso continuo di lavoro; in quest'ottica è sempre difficile dire cosa possa succedere nell'immediato futuro, seminando quotidianamente, ma com'è normale che sia ho già alcune conferme di brani inseriti in dischi di artisti importanti. Per scaramanzia e soprattutto per correttezza preferisco non fare nomi. 

10.Andrea la ringrazio per la disponibilità, le auguro sempre buona musica e le chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie.

Grazie per aver pensato a me per un'intervista, tra tanti operatori della musica italiana! Un saluto a tutti i lettori di "La musica che gira intorno...", che tra l'altro è una canzone di Fossati che adoro!

Andrea Amati

 

 

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