La morte di Giancarlo Bigazzi, avvenuta nella notte del 18 gennaio all'età di 71 anni, lascia davvero tanta amarezza a tutti gli amanti della buona musica italiana. Negli ultimi anni i problemi di salute non gli hanno consentito di lavorare e rimane "Il pazzo", scritta per Mina nel 2002 l'ultimo brano scritto da lui prima che le condizioni fisiche lo portassero, in pratica, al ritiro fino al ricovero a Viareggio e poi alla morte. Ripercorrere il suo tragitto artistico è come sfogliare le pagine più belle della nostra storia musicale. Ha scritto brani per i più grandi esponeti della musica leggera italiana come Mina, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Ornella Vanoni, Mia Martini, Marco Masini, Umberto Tozzi, Francesco Guccini e tanti altri. Di Tozzi e Masini come di Raf, Aleandro Baldi, Paolo Vallesi è stato quello che si può definire il padre artistico, portandoli al successo attraverso strette collaborazioni e scrivendo pezzi storici e decisivi per le loro carriere. Tra le altre cose, l'autore fiorentino, ha composto anche alcune colonne sonore importanti per film come "Mary per sempre" e "Ragazzi fuori" di Marco Risi e "Mediterraneo" di Gabriele Salvatores. Esiste anche un aspetto goliardico nella sua lunga carriera che si trasforma nel gruppo degli "Squallor" fondato nel 1971 insieme ad alcuni amici del mondo discografico. I brani scritti e talvolta cantati da Bigazzi l'irriverente band ottengono un successo inaspettato per oltre vent'anni al punto di realizzare anche due film in anche lo stesso Bigazzi partecipa amichevolmente in qualità di attore. Il suo esordio come autore avviene nel 1968 con la canzone "Luglio" scritta per Riccardo Del Turco, poi "Lisa dagli occhi blu" per Mario Tessuto fino a tanti altri grandi successi come "Montagne verdi" per Marcella Bella, "Erba di casa mia" per Ranieri, "Ti amo" e "Gloria" per Tozzi, "Gente di mare" per Tozzi e Raf, "Gli uomini non cambiano" per Mia Martini, "Si può dare di più" per Tozzi, Morandi e Ruggeri, "Cirano" per Guccini oltre a gran parte dei successi dei primi anni di carriera di Masini, Baldi , Amerio e Vallesi. Soprattutto nel caso di Masini, l'opera di Bigazzi, ha portato alla luce un grande talento con pezzi come "Perchè lo fai", "Cenerentola innamorata", "Il niente", "Malinconoia" e tanti altri che hanno portato Masini ha diventare una vera e propia icona generazionale all'inizio degli anni novanta. Nella sua scuola fiorentina crescono inoltre alcuni allievi che troveranno la loro strada attraverso i suoi insegnamenti. Uno di questi è Giuseppe Dati, grandissimo autore che oltre a scrivere per tanti altri cantanti ha ereditato buona parte degli artisiti lanciati da Bigazzi grazie alle sue grandi qualità autoriali. Citare tutti i suoi capolavori sarebbe impossibile ma è consigliabile, per chi non lo conoscesse, di ricercare il suo repertorio per poter godere di una penna davvero unica e sensibile che ha fatto grande la musica italiana. Per chi, invece, conosce Bigazzi sa bene la grossa perdita che questa notizia ci ha provocato. Probabilmente, vista le ultimi condizioni di salute, non avrebbe scritto più se non di rado ma apprendere della sua morte togli ogni speranza in tal senso oltre a causare un profondo rammarico. D'altro canto l'ufficialità della morte, in questo casi, non può che rappresentare soltanto la definitiva immortalità delle sue opere che fin quando saranno cantate lustreranno sempre il ricordo di questo grande autore.
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