Nata come stuntgirl sulle orme del padre, Fiorella Mannoia, lascia presto il cinema per dedicarsi alla musica. Prima di arrivare al successo compie diversi tentativi provando vari "abiti" musicali che, però, non si conciliano con il suo stile interpretativo. L'artista romana, infatti, non è autrice dei propri brani ed essendo un'interprete ha dovuto ricercare con cura le canzoni con le quali poteva esprimersi al meglio. Ma Fiorella ed i suoi produttori, su tutti Mario Lavezzi e Piero Fabrizi, ci vedono lungo e posseggono un orecchio molto sofisticato che li porta ad affidarsi ad alcuni dei più grandi cantautori della nostra musica. Si nota subito, infatti, che le tonalità basse della penetrante voce della Mannoia si addice alla perfezione al genere cantautoriale ed, inoltre, queste canzoni intense e significative permettono alla cantante interpretazioni sentite ed emozionanti che agevolano la grande capacità che Fiorella ha nel trasmettere messaggi, riflessioni e sensazioni che il brano propone. Trovata la giusta dimensione, la Mannoia, non sbaglia più un colpo abolendo di fatto quella limitazione che poteva essere rappresentata dal non essere autrice dei propri testi: una diminuzio che diventa un pregio quando, al momento dell'esibizione, Fiorella riesce a far suo il brano interpretandolo con uno stile del tutto personale che molte volte, in caso di cover, riesce a mettere in discussione anche la versione originale. Diverse sono, infatti, le canzoni cantate dalla cantante romana delle quali non tutti conoscono il vero autore e che vengono comunemente attribuite alla stessa Mannoia. Fondamentale, per la sua storia musicale, è stata la scelta degli autori a cui Fiorella ha dato modo di impreziosire il suo repertorio e, allo stesso modo, gli autori hanno captato velocemente le capacità vocali ed espressive della Mannoia affidandole dei capolavori assoluti. Sono tanti gli autori italiani che hanno scritto per lei come Ivano Fossati ed Enrico Ruggeri su tutti ma anche Pierangelo Bertoli, Francesco De Gregori, Massimo Bubola, Franco Battiato, Vasco Rossi, Pino Daniele, Lorenzo Jovanotti, Samuele Bersani e atnti altri. Ci sono anche, nella sua carriera, collaborazioni con autori stranieri come quella con Caetano Veloso per "Il culo del mondo" o l'eccellente cover di "O que sera" del compositore brasiliano Chico Buarque il cui testo viene tradotto magnificamente da Ivano Fossati ed interpretato da Fiorella in modo sublime. Le contamizioni con la musica brasiliana e le sonorità del sud non si fermano qui: sono diverse, infatti, le composizioni che attingono da quelle culture ed anche il nuovo disco che la cui pubblicazione è prevista a gennaio dal titolo "Sud", appunto, è dedicato proprio al meridione del mondo. A lanciare questo nuovo lavoro è il singolo "Io non ho paura" scritto da un altro bravissimo autore come Bungaro, all'anagrafe Antonio Calò, insieme ad Antonio Iammarino e Cesare Chiodo. Il testo della canzone affronta le paure e le difficoltà legate all'indifferenza e alla cattiveria del mondo nei confronti di qualsivoglia discriminazione. Durante la sua carriera, Inoltre, Fiorella ha collaborato in qualità di interprete in lavori discografici di tantissimi numeri uno della nostra musica ed ha elaborato famosissime cover pescando perle tra le discografie dei grandi autori regalando nuova linfa a brani sempre di altissima qualità. Oltre ai complimenti per la bravura, Fiorella Mannoia ed i suoi collaboratori, meritano un plauso particolare per il servizio culturale che hanno offerto alla musica ed al cantautorato italiano riproponendo con grande professionalità pezzi della nostra grande storia.