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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Torneremo ancora": L'epitaffio spirituale ed artistico di Franco Battiato

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"Torneremo ancora" è l'inedito che accompagna l'omonima raccolta di successi di Franco Battiato. Alla luce di ciò che di poco chiaro si sa, però, sulle condizioni di salute dell'artista, quel titolo può sembrare una sorta di epitaffio artistico. Il brano parla dell'estremo viaggio dell'essere umano e della sua essenza spirituale che non conoscerebbe oblio finché non si è realmente liberi. Battiato insieme al coautore Juri Camisasca, parlano infatti di una vita eterna dello spirito e della nascita come un risveglio. Tutto sommato, l'opera rientra nel target dell'artista e della sua continua ricerca spirituale e dell'allontanamento dalla materia. Tra l'altro, non sarebbe nemmeno male come brano, solo non fosse circondato da un alone di mistero e di preoccupazione sulla reale condizione fisica e mentale dell'artista. L'album, infatti, è stato lanciato dai media in maniera naturale ma l'assenza totale del protagonista fa pensare. Sono girate voci di malattie, di un impossibilità di un concreto ritorno sulle scene di Battiato ma tutto è stato smentito dalla famiglia e dai discografici per i quali sarebbe tornato a suonare ed a lavorare. Nulla però esce dalla viva voce di Franco da oltre due anni ed anche la registrazione di questo brano risalirebbe al 2017. Tutto questo mistero ha provocato, soprattutto sui social, una situazione antipatica che l'artista non merita e, tanto meno, l'uomo. Siamo tutti esseri umani ed anche un mito come Battiato può avere dei problemi ma, sarebbe dovuta da parte dei familiari un po' di chiarezza. Si spera che tutto ciò non sia dovuto al mercato discografico che pretendono sempre il personaggio al meglio della forma per chissà quali ragioni. Anche fosse, come appare evidente, che la natura del disagio di Battiato sia tanto grave da non permettergli più di lavorare, cosa che naturalmente scongiuriamo, non sarebbe un problema ammetterlo e non avrebbe una ricaduta sul mercato. Chi ama Battiato, anzi, avrebbe la possibilità di omaggiare al meglio il suo mito, senza ombre, senza stupide congetture, senza doversi preoccupare di false dichiarazioni, di vigliacchi avvoltoi e di qual si voglia altra forma di distrazione. In tutto questo, però, si può comprendere la prudenza e la volontà di riservatezza della famiglia alla quale si chiede, se possibile, uno sforza d'animo per ripagare i tanti fan con la stessa fiducia e lo stesso attaccamento che hanno dimostrato loro nell'arco di tutta la gloriosa carriera del maestro. Fosse avvenuto tutto ciò, la presentazione e l'ascolto di questo brano avrebbero, senza ogni sorta di dubbio, sicuramente un altro effetto. Gettare nell'ombra quello che potrebbe rappresentare l'ultimo guizzo artistico di Battiato è apparso quasi un oltraggio alla sua storia e a chi lo segue da sempre. Non mettendo limiti alla speranza, ci si augura, che presto tutto questa nebbia venga spazzata via dalla sua stessa voce, magari in una canzone, magari su di un palco, magari ad un concerto... torneremo ancora!    

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