"Ti insegnerò a volare (Alex)" è un brano di Roberto Vecchioni che anticipa l'album "L'infinito" in pubblicazione il 9 novembre. La canzone, che mette in musica i versi del poeta greco Costantinos Kavafis, è dedicata all'ex pilota di Formula 1 Alex Zanardi, rimasto privo di gambe in seguito ad un tragico incidente di gara nel 2001. Da allora, il campione, è diventato un esempio per tutti per la sua forza d'animo e per la capacità di non sentirsi mai penalizzato dalle sue condizioni. L'handicap ha preso pian piano la forma di un valore aggiunto per continuare ad amare la vita e per raggiungere obiettivi di vita e sportivi impensabili anche per i normodotati. Per l'occasione, Vecchioni, ha voluto condividere questa emozione con un suo grande amico e collega e cioè Francesco Guccini convincendolo a tornare a cantare dopo ben sette anni di inattività. Guccini, in una povertà di valori artistici e di media lontani anni luce dalla ricerca e dalla promozione di musica di qualità ha, da sette anni appunto, deciso di smettere come, tra l'altro, un altro grande cantautore come Ivano Fossati, ma all'invito del professore, che invece è ancora convinto che la musica d'autore può e deve avere un suo spazio, non ha potuto dire di no e bene ha fatto, poiché, di questi tempi, anche un piccolo spiraglio d'arte nella nostra musica può essere importante. Tra rap, trap e simili ormai si è perso il senso della bellezza e della poesia. Tutto viene fatto in virtù di click, like, visualizzazioni e più è trash il prodotto più moltiplica questi fattori che possono portare anche dei guadagni ed una notorietà ma non porteranno mai a restare nel tempo. Carriere e storie come quelle di Vecchioni, Guccini, Fossati, Dalla, Battiato o De André resteranno per sempre scolpite nella nostra cultura e le loro opere faranno sempre parte del nostro patrimonio artistico mentre, di ciò che gira nelle radio oggi, presto non ne avremo più memoria, fortunatamente. Tornando al brano, lo si può definire un affresco poetico sulla forza di volontà, sulla possibilità di essere più forte anche di un destino beffardo. Finché c'è vita e si crede nelle proprie risorse c'è sempre il modo di non darla vinta alla resa: "E se non potrai correre e nemmeno camminare, ti insegnerò a volare...".