"Zerovskij...solo per amore" è il nuovo lavoro discografico di Renato Zero nato parallelamente allo spettacolo teatrale che lo porterà in tour dal prossimo luglio. Spettacolo teatrale che assume i tratti dell'opera visto che l'artista romano sarà accompagnato da oltre 100 figure tra musicisti diretti dal consueto maestro Renato Serio e attori che metteranno in scena ciò che Zero ha confezionato con questo album. Ben 19 pezzi, Renato, come in tutti gli ultimi lavori autoprodotti non si risparmia e regala sempre dischi ricchi di inediti e con ottima frequenza a dimostrazione della sua prolificità artistica. Non a caso è giunto al ventinovesimo album in studio essendo ancora uno degli artisti più amati ed apprezzati del panorama italiano. Questo affetto del pubblico parte soprattutto dalla capacità dell'artista di regalare emozioni in versi come pochi riescono a fare. La teatralità, le interpretazioni, il modo di affrontare il palco e la gente sono solo alcuni dei punti che fanno di Zero una icona della nostra musica e della nostra cultura e se ancora oggi, dopo tanti anni di successi, è sempre pronto a rimettersi in gioco forse è proprio "...solo per amore", come recita il sottotitolo di questo disco. Per amore del pubblico e per amore di una musica che ha caratterizzato la sua vita e quella dei suoi "sorcini". Analizzando l'album che presenta tutti inediti tranne "Infiniti treni" ripresa da "Soggetti smarriti" del 1986, si scopre che Renato si affida ai collaboratori di sempre e diventa subito ed inevitabilmente magia. Un'alchimia già testata che produce senza eccessivi sforzi una naturale essenza di poesia che va a toccare i temi centrali delle nostre vite e cioè l'amore, l'odio, il tempo, la vita stessa e la morte. Su questo tracciato esistenziale si dirama l'album e le sue pagine intrise di sospiri, sorrisi, smorfie, lacrime e riflessioni talvolta molto profonde. "Stalker", "Colpevoli", "Vivo" ma anche il primo singolo "Ti andrebbe di cambiare il mondo?" sono manifesti chiari di questo prodotto di grande qualità che ci riporta il "solito Renato" in grande forma che non delude mai. Come detto, gente come Maurizio Fabrizio, Vincenzo Incenzo o Mariella Nava, sono cavalli di razza e difficilmente sbagliano un colpo se poi si affiancano ad un genio come Renato il risultato non può che essere eccellente come succede ormai da decenni quando in squadra vi sono questi fuoriclasse. Questo disco celebra anche i 50 anni di carriera di Zero e quindi 50 anni della nostra storia, del nostro patrimonio musicale, della nostra arte, della nostra vita. Non resta, quindi, che applaudire ancora una volta Renato e augurare, a lui e a tutti noi, che questo sia solo l'inizio dei prossimi 50 anni di nuovi successi. Auguri Nì!