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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Robb Cole

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Intervista con... Robb Cole

1. Roberto Colonna, in arte Robb Cole, tu sei nato in Svizzera e, soprattutto lì, hai trovato la tua strada musicale nonostante le evidenti radici italiane. Come nasce il tuo amore per la musica?Quali sono le difficoltà riscontrate nel mercato discografico italiano visto che all'estero sei riuscito ad ottenere ottimi risultati?

Si sono nato in Svizzera, ma i miei genitori sono italiani. Sono emigrati tanti anni fa in Svizzera. Sono arrivato presto in contatto con la musica fin da piccolo, dato che i miei fratelli suonavano tutti uno strumento, poi i miei genitori, sono stati sempre molto legati alle loro radici così naturalmente già da piccolo si guardava Sanremo. L'amore per la musica l'ho sempre avuto anche già da piccolissimo: invece di leggere un libro o guardare la tv ascoltavo musica in camera. Ed è così che dopo una prima esperienza con il flauto, mi sono dedicato al violino fino a quando ho scoperto il canto. Ho approfondito le mie abilità di canto presso l'Accademia di Musica Zublin Tymoshenko (tecnica di respirazione e di formazione vocale) e il cantante lirico Wieslaw Graikowski di musica classica, lirica, musica sacra e musical. Per me, non ho trovato tante difficoltà nel mercato italiano, se non le difficoltà medesime che si trovano in tutti gli altri paesi esteri. Secondo me, l'Italia, è molto aperta rispetto alla musica. I miei brani, sia "Esta vida" come anche il duetto con Viola Valentino "Perduto amore" hanno trovato tanti buoni riscontri anche radiofonici, poi naturalmente dipende anche dal team che ti circonda e, devo dire, di aver trovato un buon gruppo ora. 

2. Tu canti prevalentemente in inglese ma non disdegni l'italiano e lo spagnolo. Nel contesto italiano hai realizzato brani, duettato con artisti come Ivana Spagna e Viola Valentino, partecipato a trasmissioni televisive e nel 2011 hai provato a partecipare al Festival di Sanremo. Qual è la tua vera natura artistica?Ti senti più a tuo agio con l'inglese o con l'italiano?Cosa hanno rappresentato per te questi duetti? Dalla commissione sanremese ti fu data una risposta sulla tua esclusione?Conti di riprovarci?Cosa pensi del Festival?

Ho iniziato con i brani in inglese però il mio primo album "Indescrivibile" del 2007 è stato prodotto con dieci brani inediti tutti italiani. Anche il mio ultimo album "Domani è un altro giorno" era un mix tra brani inglesi ed italiani. A me piacciono tutte e due le lingue poi se ho la possibilità di poterle usare lo faccio molto volentieri. Sono molto open-minded, come dico sempre, cantare in italiano mi fa sentire a casa, cantare in inglese è come stare da carissimi amici, quasi famiglia. Perciò non fa tanta differenza. Infatti, nel 2008 mi è stato proposto il brano "Dancing on the beach" che dopo averlo ascoltato, volevo farci un duetto con una versione inglese e una in italiano, e così ho duettato con Ivana Spagna, ma la versione insieme a lei è stata solamente in inglese perché anche a lei piaceva di più quella versione. Infatti poi ci siamo riusciti con grande successo soprattutto all'estero. Il brano, dopo poche settimane dall'uscita è entrato nelle Top 10 delle dance charts, cosa che mi fa molto piacere. Sono molto influenzato dalla musica anni '80/'90, mi piace molto la musica di allora e la musica Dance, Pop. Ogni tanto ascolto anche musica classica, con la quale, ascoltandola, mi vengono tante idee ed impulsi per poterci lavorare su. Ma la mia musica preferita è la dance, musica che da buon umore come il mio ultimo singolo "The Rhythm Of Life". Per ciò che riguarda i duetti, in ogni lavoro che ho avuto il piacere di fare, ho imparato sempre delle cose diverse, che mi hanno portato avanti e a quello che sono anche un po' oggi. Sicuramente non farei tutto uguale come ho fatto in alcuni duetti ma per il resto sono contentissimo di come sono stati accolti dai fans e dei risconti ottenuti. Poi per me poter riuscire a fare un duetto insieme ad un altro artista è sempre una sfida e se si riesce mi fa sempre molto piacere, perché vuol dire che all'artista piace la mia musica, il mio essere ciò che faccio è anche una conferma. Per Sanremo, poi, purtroppo non mi hanno dato una risposta diretta, hanno fatto sapere alla mia casa discografica di allora. Sicuramente ci riproverò ma non so quando, vedremo. Non sono una persona che si arrende al primo no! Sicuramente anche perché è sempre stato un sogno nel cassetto poter salire sul quel palco per una volta. Credo parlo anche a nome di altri artisti che hanno questo sogno. A me il Festival piace molto, da sempre delle emozioni grandi, poi come ho detto fin da piccolo si guarda il Festival in famiglia. Credo sia una cosa molto buona per la musica italiana, solamente che secondo me potrebbero rinnovare, adattare più ai nostri tempi alcune cose e poi dare anche più spazio e importanza alla musica invece che alle raccomadazioni di un artista o altro.

3. Cosa rappresenta per te la musica italiana?Chi sono i tuoi miti musicali?

Per me la musica italiana è sempre stata fondamentale, la mia musica, la mia famiglia, perché sono cresciuto con essa. Si poi ho iniziato ad ascoltare anche altra musica naturalmente, ma la mia origine era con musica italiana. Secondo me ci sono molti artisti che hanno brani stupendi che fanno furore anche all'estero. Miti musicali, invece, devo dire che non ne ho. Ascolto molta musica, ma non solo di un artista singolare, vari brani, vari artisti, ascolto ciò che mi piace al momento.

4. Cosa ascolti oggi?C'è qualche artista italiano con cui ti piacerebbe duettare?

Oggi ascolto dalla musica classica alla musica rock, dance, pop. La maggior parte però ascolto musica dance che mi da buon umore e mi fa sentire bene, poi ascolto tanto la radio dunque quello che fanno passare! Avrei tantissimi artisti sia stranieri che italiani con cui vorrei duettare qualche giorno. Un artista italiani, per esempio, sarebbe Tiziano Ferro.

5. Tra i tuoi brani qual è quello che ami di più?Quale, invece, quello di un tuo collega che ti sarebbe piaciuto scrivere?

Difficile, tra i miei brani ne ho tanti che mi piacciono. Sono uno che non canta facilmente un brano che non mi piace. Se non mi sento a mio agio non lo faccio, perciò posso dire che mi piacciono quasi tutti. Ora come ora, posso dire il nuovo singolo "The Rhtythm Of Life" o "Perduto amore" che anche mi è piacuto tantissimo. Di un mio collega, ce ne sono tanti che avrei voluto cantare o scrivere io, pensandoci, "Lucky" dei Daftpunk, grandissimo successo.  

6. Tu hai avuto l'occasione di lavorare con Marie Claire D'Ubaldo, produttrice, tra gli altri, di Celine Dion ed Enrique Iglesias. Che ci dici in merito?

Si, lei ha scritto e cantato con me il duetto "World We Love" per il mio album "Domani è un altro giorno". Un brano bellissimo con una tematica molto importante che riguarda la nostra terra, natura. Viviamo in un mondo in cui non si ha cura della natura e mi dispiace molto. Dovremmo urgentemente provare a cambiare ognuno di noi, anche se sono solo piccoli passi.  

7. Qual è il tuo pensiero sui talent show?Cosa consiglieresti ad un giovane artista per emergere?

Io, fino ad ora, non ho mai fatto un talent show così come si usa oggi. Da giovane ho partecipato a vari concorsi di canto in Svizzera e in Italia, ma allora, non avevano lo stesso peso di oggi. Oggi se non sei di un talent dhow è molto più difficile. Se partecipi e hai la fortuna di vincere ti semplifica tante cose. Il mio consiglio per un artista emergente e di credere in ciò che si fa, anche se non piace a tutti fa niente, ma crederci è fondamentale. Lavorare sodo, stare attento con chi lavori e non mollare, essere sempre sicuri di se stessi!

8. Come detto, hai da poco presentato il tuo ultimo singolo "The rhythm of life", scritto con Andrea Gallo e Luca Venturi, anticipando il tuo prossimo album. Cosa rappresenta per te questo brano e questo nuovo progetto?Quando uscirà il disco?

Questo nuovo brano per me è molto importante perché il testo è stato scritto da me, la musica insieme al mio direttore artistico Luca Venturi e Andrea Gallo. E' uno dei brani a cui tengo molto perché ci abbiamo lavorato a lungo ed è molto riuscito. E' il genere di musica che mi rappresenta al meglio. Inzialmente il brano suonava diverso, un periodo con un profondo impatto nella mia vita così ascoltandolo volevo fare un brano più allegro, che da gioia di vita, ballabile, di buon umore, credo sia anche importante questo in una società che si ha da combattere giorno per giorno con delle sfide. Stiamo lavorando anche al disco intero che dovrebbe uscire, se tutto va bene, per la fine del 2014, inizio 2015.

9. Roberto ti ringrazio della disponibilità e augurandoti il meglio per il tuo futuro ti chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Grazie a te, Marco, per l'intervista. Auguro a tutti i lettori di "La musica che gira intorno..." una bellissima, calda estate con "The Rhythm Of Life" , il ritmo della vita, che sia così per tutti pieno di energia e buon umore. A presto, ciaoooo.

Robb Cole 

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