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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"L'onda": Ruggeri lancia "Frankenstein 2.0"

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Lanciata "L'onda", il nuovo singolo di Enrico Ruggeri che anticipa la pubblicazione del 18 marzo di "Frankenstein 2.0", un rifacimento completamente rinnovato del fortunato precedente concept album "Frankenstein" con l'aggiunta di quattro inediti. In questo singolo Ruggeri ci parla di omologazione e del conformismo della nostra società pronta a seguire ogni moda ed a salire, in un niente, sul carro dell'ennesimo vincitore dimenticando valori come la coerenza, la dignità ed il libero pensiero. "L'onda" trasporta a se la coscienza ed il pensiero delle persone dei nostri tempi sempre più facilmente condizionabili e plasmabili dai movimenti e dalle mode del momento. Onda, spesso, veicolata dai mass media, che crea soggetti privi di identità ed "utili" ad un progetto di omologazione collettiva delle menti che fa comodo solo al mercato ed al potere. Il falso perbenismo, uno scadente moralismo, un vivere politicamente corretto che non ha nulla di veritiero e di personale. Ruggeri, quindi, ripercorre un po' il tema dell'essere e dell'apparire già trattato nella prima parte di questo progetto e fa eco a tanti grandi artisti che, prima di lui, hanno trattato tali questioni. Questo brano, in particolare, ripercorre per certi versi il capolavoro scritto da Fabrizio De André ed Ivano Fossati nel 1996 e cioè "Smisurata preghiera", punto conclusivo dell'album "Anime salve" ed anche dell'intera discografia di De André sempre destinata a "...chi viaggia in direzione ostinata e non contraria..." a differenza di chi si schiera, a priori, con la "maggioranza". Un tema importante sottolineato ancora una volta ed in modo eccelso da un grande autore come Ruggeri che rappresenta una delle più belle espressioni che l'attuale panorama cantautorale italiano ancora propone in una povertà di penne pensanti davvero disarmante. Lasciamoci, quindi, travolgere dal "L'onda" della buona musica e della qualità e restiamo sempre vigili nel non farci coinvolgere da questa decadenza culturale che cancella il proprio senso critico ed il proprio pensiero a favore di chi spinge, dalle stanze dei bottoni, per avere un popolo da plasmare a proprio piacimento.

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