14 marzo 2013
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E' stato lanciato martedì sul mercato digitale ed in tutte le radio il nuovo singolo di Marco Masini "Io ti
volevo". Dopo un lancio promozionale avvenuto qualche giorno fa solo su Radioitalia è giunto, quindi il momento della definitiva diffusione del brano e della sua
commercializzazione sugli store telematici. Il brano rappresenta uno dei due inediti che arriccheranno la raccolta "La mia storia piano e voce" che verrà pubblicata il prossimo
26 marzo. Il disco celebrativo si baserà sui più grandi successi dell'artista eseguiti però solo attraverso la sola forza vocale accompagnata dallo strumento che ha
caratterizzato alcuni dei brani più belli e profondi della sua carriera. Le performance a pianoforte, infatti, sono state sempre un momento molto emozionante dei suoi spettacoli live ed ora,
grazie a questo disco, sarà possibile riassaporare quei momenti ogni qualvolta si vorrà. Ad impreziosire la raccolta, come detto, ci sono due inediti che seguono la scia autoriale dell'ultimo
disco di Marco "Niente d'importante" ovvero la presenza
della penna di Antonio Iammarino al fianco della propria nella realizzazione delle canzoni. Che sia la prova di un definitivo distacco da Giuseppe Dati, coautore
di molti dei maggiori successi della discografia di Masini insieme al compianto Giancarlo Bigazzi, non è dato sapere ma visto l'utilizzo col contagocce nel precedente lavoro,
solo due brani, e la totoale assenza della sua collaborazione in questi due inediti appare evidente la volontà di Masini nell'attuare una nuova svolta alla sua carriera dando fiducia alle già
provate ottime qualità autoriali di Iammarino. "Io ti volevo" è un brano d'amore in cui un uomo prima di abbandonare definitivamente la propria partner confessa sia i propri errori ma anche quel
reale sentimento che, evidentemente, non è stato capace di mettere in pratica. Una sorta di rimpianto d'amore, quindi, quello espresso in chiave poetica da Masini in questo brano che
probabilmente non resterà negli annali come uno dei suoi maggiori successi ma appare, comunque, un brano delicato che si lascia ascoltare e che presenta degli ottimi spunti poetici in un testo
tutto sommato semplice e diretto. L'altro inedito, invece, appare un po' più raffinato dal punto di vista testuale e, quindi, molto più profondo. In "Aspettami lì", infatti, si
parla di un padre extracomunitario che è costretto, per motivi economici, a vivere lontano da suo figlio ma che non perde mai la speranza di raggiungerlo al più presto aldilà di quell'orizzonte
che ora li divide. Un brano toccante che lascia assaporare quella magia che il miglior Masini ha saputo più volte regalare nell'arco di una lunga carriera fatta di tante belle canzoni e di una
ricca manciata di perle diffuse tra le pagine più belle della nostra musica. Con la speranza, quindi, che "Aspettami lì" possa rientrare tra queste perle invito gli amanti della buona musica a
non perdere questo disco per godere, in una versione unica, di alcuni dei suoi più belli capolavori in attesa del nuovo disco di inediti già in preparazione.
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13 marzo 2013
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Ancora un caso che lega Gigi D'Alessio al mondo dei cartoon. Infatti si può notare una somiglianza tra "Tutti in campo con Lotti" sigla dell'omonimo cartone
animato del 1984 cantata da Manuel De Peppe e "Giorni" incisa da Gigi D'Alessio nell'album "Questo sono io" del
2008. Inoltre, la canzone di D'Alessio, è stata usata anche come sigla della ottava edizione della trasmissione televisiva "Amici di Maria De Filippi".
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Plagi
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Musica Italiana
12 marzo 2013
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Rossella Scarano è una giovane cantautrice che dal 2002 ha iniziato a comporre la propria musica proponendola tra
locali e palchi vari del napoleatano. Nata come chitarrista, infatti, l'artista ha deciso di dare una svolta al proprio percorso musicale cercando una propria strada che, a quanto pare, inizia a
dare i primi buoni frutti. Nel febbraio del 2012, dopo ben dieci anni di gavetta, è uscito il suo primo album intitolato "Guardando fuori" che presenta undici
tracce di cui cinque in italiano e sei in inglese. Il doppio idioma, infatti, è una caratteristica dello stile dell'artista che si fonda sia sul cantautorato statunitense e canadese che sulla
musica indie italiana. La Scarano, però, propone una offerta musicale che va oltre le normali influenze legate ai maggiori esponenti dei suddetti generi come Carole King,
Fiona Apple o Cristina Donà. Ciò che l'artista propone è, infatti, una sorta di alternative folk in cui sono possibili riscontrare inflessioni rock oltre a
caratteristiche autoriali legate al classico cantautorato italiano. Non a caso, infatti, ho definito nel titolo dell'articolo la Scarano una "Cantantessa" partenopea dove il nomignolo è un chiaro
riferimento a Carmen Consoli ed allo stile di scrivere e proporre musica che un po' avvicina la talentuosa ragazza napoletana a quella che rappresenta il meglio dell'attuale
cantautorato femminile italiano. Un paragone forse azzardato ma che potrebbe avere un reale riscontro ed un maggior senso una volta raggiunta l'adeguata maturità artistica. Nonostante la giovane
età, però, la ragazza già esprime un ottimo repertorio che rende l'idea delle capacità autoriali, della profondità e della ricercatezza che danno vita ad una proposta musicale da non
sottovalutare. A questo, poi, va aggiunta la bravura della Scarano nel suonare la chitarra e la capacità di affrontare, senza alcun problema, ogni tipo di palco. L'artista, infatti, ha già
collezionato presenze su palchi importanti ed in piazze gremite in occasione di diversi eventi in cui ha partecipato con la sua musica come il Napoli Pride 2010 a piazza Plebiscito, il
No B Day 2 a piazza San Giovanni a Roma, il Diacetum Festival del 2008, il Musica W Festial del 2008 ed il Premio Lumezia del 2009. Tra le altre cose, Rossella
Scarano, ha aperto i concerti napoletani degli Epo e di Luca Carboni oltre a partecipare recentemente, in qualità di ospite, alla presentazione del disco
"Suonerò fino a farti fiorire" di Fausto Mesolella degli Avion Travel. Queste sono solo alcune delle tante avventure che hanno
arricchito la già decennale gavetta di un'artista probabilmente pronta al grande e definitivo salto nella musica che conta o almeno e ciò che è giusto augurare ad una ragazza che con voce e
chitarra ha dimostrato di avere realmente un qualcosa di nuovo da dire in un panorama cantautorale italiano non certo nel suo periodo più florido.
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Talenti Emergenti
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Musica Italiana
11 marzo 2013
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In questo caso vediamo la similitudine tra la bellissima "L'arcobaleno" incisa nel 1999 da Adriano
Celentano nell'album "Io non so parlar d'amore" e scritta da Giulio Rapetti, in arte Mogol, e Gianni Bella e
"Domani" pubblicata da Gigi D'Alessio per il disco "Quando la mia vita cambierà" del 2000. Un anno, quindi, è bastato a Gigi
per profanare un capolavoro che, tra l'altro, è una dedica a Lucio Battisti che Mogol pare abbia scritto dopo un misterioso sogno in cui gli apparve il suo fraterno amico
scomparso da anni.
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9 marzo 2013
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In questo caso vediamo la somiglianza tra "Il macchiettista" brano lanciato nel 2007 dall'attore napoletano Oscar Di Maio, Paolozzi
all'anagrafe, all'interno della sua trasmissione "TeleCafone" e scritto da Nino Castiglia ed Augusto Visco e "E' sulo
niente" incisa da Gigi D'Alessio nell'album "Lasciatemi cantare" del 1992. La versione del comico napoletano pare sia stata incisa nel
2004 ma non è dato sapere, viste le numerose reinterpretazioni di storiche canzoni e macchiette napoletane proposte dall'artista, quale sia la reale data di scrittura della
canzone. In tal caso, quindi, il presunto plagio è tutto da verificare.
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7 marzo 2013
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Qui vediamo le similitudini tra la bellissima "Gli uomini non cambiano" incisa da Mia Martini
nel 1992 per l'album "Lacrime" e scritta da Giancarlo Bigazzi, Giuseppe Dati e Marco Falangiani e "Il
mio amico" brano scritto da Gigi D'Alessio per la compagna Anna Tatangelo che lo presentò al Festival di Sanremo del 2008 e lo
pubblicò nella riedizione dell'album "Mai dire mai".
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6 marzo 2013
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A quattro anni dall'ultimo disco di inediti, "Presente", Renato Zero torna a proporre un nuovo
lavoro dal titolo "Amo - Capitolo I". Il sottotitolo dell'album lascia intendere chiaramente che questo progetto, composto da 14 brani inediti, avrà un seguito.
A lanciare questo disco è il singolo "Chiedi di me" che è in rotazione radiofonica dal primo marzo mentre l'album verrà pubblicato il 12 dello stesso mese. Il
brano che anticipa questo disco è una sorta di ritorno al passato per Zero per ciò che concerne le sonorità più vicine alla musica proposta dall'artista negli anni '70 che a quella realizzata
negli ultimi anni. "Chiedi di me", infatti, ricorda il Renato più movimentato e vivace di "Mi vendo", "Il triangolo",
"Madame" più che quello più intimista che abbiamo potuto apprezzare negli anni della maturità. Ciò non significa che la scelta di Renato sia un errore anche perchè non è
ancora dato sapere se l'intero album seguirà questa linea o se sarà un percorso che esprime la nuova musica di Renato attraverso tutte le sue mille sfaccettature artistiche. In fondo, Renato, ha
sempre sorpeso il proprio pubblico innovando il suo modo di fare e di proporre la sua arte e non fossilizzandosi mai sul proprio passato. Dal punto di vista del testo, Renato, non perde occasione
nemmeno in questo singolo di rimarcare l'importanza di una propria identità senza lasciarsi condizionare nel proprio cammino in nome di una individualità che va sempre più perdendosi in una
società ove tutti sono spinti a seguire i medesimi modelli. Zero, quindi, si offre volontario come rigeneratore di una fantasia agli sgoccioli che fa posto, nel quotidiano, alla noia e all'odio.
L'artista chiede, dunque, a chi ascolta di fidarsi e di condividere il proprio dolore e le proprie difficoltà affinchè si possano abbattare quelle barriere fatte di pregiudizi e di falsi
moralismi atte a reprimere fantasia, curiosità ed amore libero. Il solito grande Renato, quindi, che sviluppa in un nuovo testo un concetto che lo ha reso paladino di una libertà di pensiero e di
espressione fin dagli anni del suo esordio. In attesa, dunque, di scoprire gli altri brani di questo disco tra cui un inedito di Giancarlo Bigazzi ed un brano dedicato a
Lucio Dalla, è consigliabile riascoltare più volte questo brano per non perdere la forza di credere nel proprio essere e di lottare per le proprie idee.
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5 marzo 2013
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Qui vediamo l'incredibile somiglianza tra "E il mattino" pubblicata da Vasco Rossi nell'album "Canzoni per me" del 1998 e
"Buongiorno" incisa un anno dopo, nel 1999, da Gigi D'Alessio per l'album "Portami con te".
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Vasco Rossi
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3 marzo 2013
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Qui vediamo la somiglianza tra la celebre "Erba di casa mia" portata al successo da Massimo Ranieri nel 1972 con l'omonimo 33 giri e scritta da
Giancarlo Bigazzi, Enrico Polito e Gaetano Savio e "Ragazza di periferia" scritta da Gigi D'Alessio per la
compagna Anna Tatangelo che la presentò al Festival di Sanremo e la incise nell'omonimo album del 2005.
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2 marzo 2013
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Fondata nel 1997, la band degli Amari, deve i propri natali a Davide Piva e Dario Moroldo, meglio
conosciuti come Pasta e Dariella. I due provano a sperimentare una propria produzione mischiando diversi generi musicali e passando, senza problemi, dall'hip hop
all'indie-rock e dalla musica elettronica ad un cantautorato più pop talvolta anche intimista. In tanti anni di gavetta, i due, hanno collaborato con diversi musicisti legandosi con loro sia per
brevi periodi o singole produzioni, come successo con Enrico Berto, Enri Colibrio, Marcopiano, Carletto Barackus, o i
21 di Giuann Shadai sia per collaborazioni più durature che fanno del bassisita Cero, del batterista Simo e del dj H.C. Rebel
tre componenti importanti della formazione. Il primo grande successo della band friulana è stata la vittoria nel luglio del 2001 dell'Arezzo Wave a cui è seguito il vero
primo album "Corporali". Nel 2003, con l'uscita di "Gamera", gli Amari unirno un poì tutte le esperienze musicali collezionate
nei primi anni di carriera esponendo tutta la vasta gamma delle loro proposte. Nello stesso anno, partecipano in Olanda, all'Eurosonic Festival di Groningen. Arrivano,
poi, altri tre album che portano il gruppo a diventare un simbolo della musica indipendente di qualità soprattutto con il riuscitissimo "Scimmie d'amore" del
2007 in cui esplode anche la loro bravura nel marketing: le t-shirt con pettorali da gorilla è rimasto ancora oggi un loro marchio importante. Senza troppa pubblicità ed
attraverso tantissimi concerti in giro per i locali della penisola italica e non, gli Amari, ottengono quella notorietà nel giro degli addetti ai lavori e degli appassionati che li porterà
all'atteso salto mediatico che potrebbe giungere finalmente con il lavoro in uscita nel 2013 "Kilometri", il cui primo singolo "Il tempo più importante" è stato
lanciato sulla loro pagina YouTube nell'ottobre 2012 tramite il bel videoclip diretto da Uolli ed ha riscosso un grandissimo numero di visualizzazioni e di apprezzamenti come anche altri brani
inediti del disco già postati in rete. Anche nel lancio di questo nuovo disco, inoltre, gli Amari non hanno dimenticato un'importante mossa di marketing: hanno, infatti, lanciato contestualmente
al loro disco un inedito shot leggermente alcolico da servire ai loro concerti chiamato proprio "Kilometro" e composto da Amaro del Capo e succo d'arancia. Tenendo conto, quindi, del successo
ottenuto con i precedenti lavori e del nome che ormai gli Amari hanno saputo valorizzare in internet e dal vivo tramite i concerti, si può dire che si è giunti al momento della verità e come
recita il titolo del loro singolo de "Il tempo più importante" per la loro definitiva e meritata consacrazione nel mondo della musica che conta. Durante questo intenso e variegato percorso
musicale, però, i due fondatori non hanno perso occasione di dedicarsi anche ad altri progetti come quello che vede impegnato Pasta con i "Fare soldi" o quello che vede,
Dariella, in veste di autore per diversi brani di Syria. Inoltre, gli Amari, lo scorso anno sono stati tra i protagonisti dell'album celebrativo dei vent'anni degli 883
"Con due deca" nel quale sono state realizzate delle cover di alcune canzoni dello storico gruppo fondato da Max Pezzali da diversi giovani artisti e, agli
Amari, è toccato il brano "Non ci spezziamo". Ed è proprio a Pezzali, che in talune ultime produzioni, gli Amari sembrano avvicinarsi mentre in altre rivedono a modo loro lo stile del nuovo
cantautorato italiano prodotto dai vari Gazzè, Fabi, Bersani e così via. Partendo da queste input, però, i ragazzi di Udine, non mancano di
personalizzazioni e di originalità offrendo una produzione ricca ed innovativa che merita una vetrina importante nel nuovo panorama musicale italiano.
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