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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Cirano": Guccini contro dogmi, ingustizie e materialismo

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"Cirano" è un brano del 1996 di  Francesco Guccini ed è stato pubblicato nell'album "D'amore di morte e di altre sciocchezze". L'idea della canzone parte dal paroliere Giuseppe Dati che è l'autore principale del testo anche se Guccini dichiarerà di aver pesantemente modificato lo stesso. A chiudere la squadra degli autori di questo brano c'è anche il grande  Giancarlo Bigazzi. In pieno stile gucciniana la canzone espone con rabbia diversi aspetti della vita sociale dell'epoca e rimane tutt'ora attuale. Guccini si scaglia con rabbia contro le ingiustizie e non accetta di sottostare a dogmi o pregiudizi. Si parla, quindi, degli arrivisti dove tira in ballo anche presunti colleghi del mondo della musica di cui dice: "poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati...buffoni che campate di versi senza forza...avrete soldi e gloria ma non avete scorza". Allo stesso modo il cantautore modenese attacca la politica: "...politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un'arte...coraggio liberisti, buttate giù le carte, tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese, in questo benedetto assurdo bel paese...". Poi Guccini affronta riflessioni relative alla religione, ai dogmi ideologici ed al materialismo : "se c'è come voi dite un Dio nell'infinito, guardatevi nel cuore, lo avete già tradito...e voi materialisti, col vostro chiodo fisso che Dio è morto e l'uomo è solo in questo abisso" e "Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco.". Guccini conclude il testo con una speranza o un augurio per la nostra comunità "dev'esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto dove non soffriremo e tutto sarà giusto". Un testo importante, quindi, quello di un cantautore mai banale e sempre protagonista di magnifici spaccati della realtà. Sulla scia di altre celebri canzoni di protesta, Guccini, conferma la sua volontà di difendere le ragioni degli oppressi da quel popolo amorfo che vive di pregiudizi e di menzogne. Proprio in questo senso è visto il chiaro riferimento all'opera teatrale "Cyrano de Bergerac" di Edmond Rostand, in cui il protagonista è in lotta con i pregiudizi e con la cattiveria della gente per la sua presenza estetica non eccelsa e, soprattutto, per la dimensione eccessiva del proprio naso. Nonostante tutto, l'amore per Rossana saprà vincere la sua apparente durezza e scontrosità data proprio dalle continue infamie. Questo brano come l'intero album fu dedicato da Guccini a due amici prematuramente scomparsi e cioè Victor Sogliani, componente dell' Equipe 84 con cui lo stesso artista modenese aveva suonato nel gruppo I Gatti, e Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, ovvero, Bonvi noto fumettista autore di "Sturmtruppen".

 

 

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