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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Una lacrima sul viso": Un successo firmato Solo-Mogol

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"Una lacrima sul viso" è uno dei brani storici italiani ed è anche uno dei più rappresentativi di Roberto Satti, ovvero, Bobby Solo. L'artista, lancia questo brano, che gli garantirà l'ingresso tra i big della musica italiana ed una carriera lunga e gloriosa, al Festival di Sanremo del 1964 dove arriverà in finale. L'artista straniero che accompagna Solo è Frankie Laine che interpreta il brano in inglese con il titolo "For your love". L'Elvis italiano porta questo brano per ben otto settimane in testa alle classifiche di vendita pur suscitando polemiche per il primo storico playback sanremese avvenuto fuori gara durante la finale a causa di una laringite dell'artista. La scelta fu contestata e gli costò probabilmente la vittoria, conquistata poi l'anno successivo con "Se piangi, se ridi" come una sorta di compensazione, poichè assolutamente vietata dal regolamento ma ciò non evitò al brano un grande successo di pubblico e critica. Il testo che parla della scoperta dei sentimenti di una ragazza nei confronti del protagonista da, appunto, una lacrima sul viso e dal quale nasce una storia d'amore, è stato scritto con Giulio Rapetti, in arte, Mogol. Visto il successo il brano si trasforma anche in un film dell'epoca, i cosiddetti "musicarelli", dal titolo "Una lacrima sul viso" sempre del 1964 e diretto da Ettore Maria Fizzarotti che vede tra gli interpreti anche Nino Taranto oltre, ovviamente, a Bobby Solo che interpreta un cantante americano dal nome di Bobby Tonner in quello che sarà il suo esordio cinematografico. "Una lacrima sul viso" rappresentò anche l'esordio musicale di Roberto Satti e fu proprio per quell'occasione che nacque il suo nome d'arte che in realtà doveva essere semplicemente Bobby. Il capo della Dischi Ricordi, Vincenzo Micocci, dopo che il padre dell'artista rifiutò di mettere a disposizione il suo cognome per un progetto di musica rock, disse alla segretaria: "Chiamiamolo all'inglese, Bobby, solo Bobby", la segretaria, però, capì male la comunicazione ed è così che venne fuori Bobby Solo. Quel nome e quella sua prima esibizione fu la sua fortuna anche se, tra gli autori del brano, Bobby Solo, non essendo iscritto alla Siae, non compare. C'è, invece, la firma di Lunero, pseudonimo di Iller Pattacini, al fianco di quella di Mogol. Storie e retroscena che stanno dietro ad un successo che supererà anche i confini nazionali arrivando a vendere oltre due milioni di copie in diverse lingue. Il brano, infatti, tra le altre cose fu anche tradotto in tedesco con il titolo "Du hast ja tranen in den augen". Per la cronaca, il brano, fu pubblicato prima in un Ep insieme a "Ora che sei già una donna", "Blu è blu" e "Valeria" e poi nell'album d'esordio dell'artista "Bobby Solo", oltre che nel singolo insieme a "Non ne posso più", sempre nel 1964. Oggi, dopo oltre cinquant'anni, però, il brano non ha perso la sua forza e continua ad essere un evergreen della musica italiana oltre che il principale cavallo di battaglia dell'Elvis italiano Bobby Solo.     

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